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Integratori alimentari. Li usano 32 milioni di italiani. Federsalus: “Ruolo nella prevenzione primaria è ormai un dato acquisito”


E di opportunità di risparmio per il Ssn offerte dal settore degli integratori alimentari si è parlato a Roma in occasione della XVIII Convention nazionale di FederSalus. “Al di fuori del perimetro delle patologie croniche, il ruolo della nutraceutica nella prevenzione primaria è ormai un dato acquisito”, evidenzia il presidente di Federsalus, Andrea Costa.

23 GIU - Quello degli integratori alimentari un comparto solido e in salute, che impiega 100.000 addetti totali lungo l’intera filiera (inclusi informatori medico scientifici e agenti di vendita) ed ha registrato nel 2016 (dati dell’indagine annuale dell’Osservatorio FederSaus) un consolidamento sia in termini di fatturato (+6,5%) che di volumi di vendita (+5,1%), secondo un trend ormai assestato nel corso degli ultimi anni. In termini di produttività del lavoro è in grado di competere con successo in uno scenario globalizzato con una stima pari a 77.500 euro, in linea con i livelli mediani più elevati di produttività dell’economia italiana (79.100 euro).
 
Ma oltre che per la salute degli italiani, può risultare anche un’arma vincente per contribuire alla sostenibilità del Ssn. Ne è conventa Federsalus, Associazione Nazionale Produttori e Distributori di Prodotti salutistici, che ieri pomeriggio a chiamato a parlarne a Roma l’industria degli integratori alimentari, i rappresentanti del Governo, dell’industria farmaceutica e dei professionisti della salute, in occasione della XVIII Convention nazionale di FederSalus.

Per Federsalus, quello degli integratori alimentari “è un settore il cui valore non è sempre riconosciuto quando si parla di salute e che oggi, di fronte alla confluenza di diversi fattori contingenti quali l’aumento dell’aspettativa di vita (dagli 80 anni di oggi si passerà agli 85 nel 2050), l’invecchiamento della popolazione (nel 2050 gli italiani over 65 rappresenteranno il 33% della popolazione) e l’aumento delle patologie croniche, può rappresentare una delle leve in grado di contribuire ad un diverso indirizzamento delle risorse economiche pubbliche disponibili”.

“Le soluzioni che possono essere messe in campo sono numerose e rappresentano senza dubbio la grande sfida nella programmazione del nostro Sistema Sanitario – afferma il presidente di Federsalus, Andrea Costa - Anche grazie all’innovazione di prodotto, l’integratore può essere un’arma efficace sul piano della prevenzione primaria, in grado di agire positivamente, all’interno di un quadro più ampio, nella riduzione di fattori di rischio di patologie croniche: un guadagno di salute che a regime è destinato a portare benefici tangibili anche in termini di sostenibilità economica. Al di fuori del perimetro delle patologie croniche, il ruolo della nutraceutica nella prevenzione primaria è ormai un dato acquisito”.

La popolazione italiana negli ultimi anni si è dimostrata interessata agli integratori alimentari: dall’ultima indagine GfK per FederSalus condotta su 6.347 individui rappresentativi della popolazione italiana dai 18 anni in su emerge che 32 milioni di italiani hanno utilizzato un integratore alimentare nell’ultimo anno.  

“L’integratore - afferma Isabella Cecchini, Direttrice Dipartimento Ricerche sulla Salute di GfK - risponde in modo allargato alla domanda emergente di salute e prevenzione delle persone: viene utilizzato non solo in un’ottica di rinforzo o recupero dell’organismo dopo un periodo di stanchezza o malattia, ma anche – e sempre più – per promuovere il benessere, migliorare le proprie prestazioni fisiche e mentali e prevenire e risolvere disturbi. All’immagine tradizionale dell’integratore legata soprattutto a vitamine e minerali, si affianca un’idea più moderna e allargata dell’integratore inteso come prodotto a base di nutrienti, principi attivi utili per il funzionamento dell’organismo, strettamente connessa alla promozione del benessere e alla prevenzione. Nella percezione comune l’integratore è adatto a tutti: adulti, anziani, bambini, donne e uomini. Condivisa dai 2/3 degli utilizzatori l’idea che si tratti di prodotti sicuri ed efficaci”.
 
Ampio e articolato l’universo dei prodotti conosciuti e utilizzati: dai tradizionali multivitaminici e sali minerali, ai prodotti per la prevenzione di osteoporosi e malattie cardiovascolari, fino ai prodotti per la cura di piccoli disturbi o problemi: urinari, gastrointestinali ma anche ansia e insonnia. “Nella scelta e decisone d’acquisto il consumatore ha un ruolo attivo nella ricerca di informazioni attraverso i diversi canali, ma fondamentale rimane il consiglio degli interlocutori esperti: il medico e il farmacista”, conclude Cecchini.

23 giugno 2017
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