Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 19 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Antiaggreganti: negli anziani rischio emorragico aumentato, ma PPI possono contrastarlo

di Will Boggs

Secondo i risultati dell’ Oxford Vascular Study, pubblicati da Lancet, il rischio di un sanguinamento maggiore associato all’uso di farmaci anti-piastrinici aumenta sostanzialmente con l’età, ma l’uso di inibitori della pompa protonica (PPI) può impedire tale sanguinamento, fino al 74% per quanto rigurda il tratto gastrointestinale superiore.

27 GIU - (Reuters Health) – I farmaci antiaggreganti piastrinici sono noti per aumentare il rischio di sanguinamenti importanti, in particolare quelli del tratto gastrointestinale superiore, ma i PPI possono ridurre tale rischio nel 70-90% dei casi. Tuttavia la prescrizione di entrambi i  farmacinon è una pratica di routine, a causa delle preoccupazioni per gli effetti avversi. Il rischio di sanguinamento gastrointestinale superiore associato all’uso di anti-piastrinici aumenta con l’età, ma non è chiaro se l’età avanzata, da sola, possa giustificare la prescrizione di routine di questi farmaci insieme ai PPI.

Lo studio
Per approfondire la questione Peter M. Rothwell e colleghi dell’Università di Oxford hanno analizzato i dati su più di 3.100 pazienti, di cui 1.582 di età superiore o uguale a 75 anni e, f 577 con un’età superiore a 85 anni. Si è visto che il rischio di emorragia non era correlato all’età e il rischio di sanguinamenti maggiori non aumentava con l’età nei pazienti under 70. Al contrario, il rischio annuale di sanguinamenti maggiori aumentava notevolmente oltre i 70 anni ed è stato significativamente più elevato nei pazienti di età inferiore a 75 anni e meno,  rispetto a quelli di età inferiore a 75 anni a tre anni (rischio aumentato di 2,73 volte) e a 10 anni ( 3,10 volte maggiore rischio).

Inoltre, i pazienti di età superiore ai 75 anni hanno avuto sanguinamenti più severi e risultati peggiori di sanguinamenti non fatali, rispetto a quelli di età inferiore ai 75 anni. E ancora, con il crescere dell’età il rischio di sanguinamenti maggiori stimati per essere attribuibili al trattamento con antiaggreganti piastrinici si è avvicinato al rischio di eventi ischemici stimati prevedibili. Sulla base di una precedente metanalisi in cui l’uso di PPI riduceva il 74% dei sanguinamenti del tratto gastrointestinale superiore, il numero necessario per trattare (NNT) con PPI per prevenire un importante sanguinamento gastrointestinale superiore a cinque anni di follow-up è diminuito con l’età crescente: da 80 nei pazienti di età inferiore ai 65 anni, a 75 per i pazienti di età compresa tra i 65 ei 74 anni, a 23 per i pazienti di età 75-84 anni e fino a 21 per i pazienti di età di 85 anni o più. Il NNT con PPI per prevenire un evento del tratto gastrointestinale superiore disabilitante o fatale ha seguito un modello simile.

Fonte: Lancet 2017

Will Boggs MD

(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)

27 giugno 2017
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy