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Al via piano globale per sconfiggere il colera. Who: ridurre morti del 90% entro il 2030


La nuova strategia messa a punto dalla GTFCC ha riconosciuto che la diffusione del batterio avviene a partire da aree endemiche ad alto rischio nelle quali si accendono ciclicamente focolai. La roadmap globale mira ad allineare le risorse, condividere best practice e rafforzare partnerships tra i Paesi colpiti, i donatori e le agenzie internazionali. E sottolinea la necessità di avere un approccio coordinato per la gestione e il controllo del colera.

05 OTT - L’ambizioso piano per ridurre le morti di colera del 90% entro il 2030 è stato lanciato ieri dalla Global Task Force dedicata (Global Task Force on Cholera Control (GTFCC)), un network che conta più di 50 membri tra agenzie internazionali, istituzioni accademiche e organizzazioni non governative che supportano i Paesi colpiti dalla malattia. La nuova strategia messa a punto dalla GTFCC, “Ending Cholera: A Global Roadmap to 2030”, ha riconosciuto che la diffusione del batterio avviene a partire da aree endemiche ad alto rischio nelle quali si accendono ciclicamente focolai. La roadmap globale mira ad allineare le risorse, condividere best practice e rafforzare partnerships tra i Paesi colpiti, i donatori e le agenzie internazionali. E sottolinea la necessità di avere un approccio coordinato per la gestione e il controllo del colera, con una pianificazione nazionale per ciascun Paese, mirata ad implementare sia la diagnosi precoce che la risposta in caso di sviluppo di focolai.
 
"L'OMS è orgogliosa di essere parte di questa nuova iniziativa per fermare le morti di colera: a pagare il più alto pedaggio sono le persone più povere e vulnerabili - questo è inaccettabile. Questa roadmap è il modo migliore che abbiamo per mettere fine a tutto questo - afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell'OMS - Con gli strumenti che abbiamo a disposizione oggi, inclusi l'uso del vaccino orale per il colera e i miglioramenti apportati per l’accessibilità ad acque sicure (da un punto di vista sanitario) e impianti igienici, ogni morte di colera potrebbe essere evitata, come indicato nella roadmap. Questa non è una malattia equa e colpisce i più poveri e più vulnerabili. È inaccettabile che nel XXI secolo, da quasi due decadi, il colera continui a distruggere i mezzi di sussistenza e paralizzi le economie. Dobbiamo agire insieme. E dobbiamo agire ora”.
 
Il colera uccide 95 mila persone l’anno delle 2.9 milioni che vengono infettate dal virus ogni anno. Per questo motivo è necessario intervenire con urgenza per proteggere le comunità e contenere i focolai. Attraverso la roadmap, fino a 20 dei Paesi colpiti potrebbero eradicare il colera entro il 2030.
 
I miglioramenti dei servizi igienici sanitari (WASH) hanno permesso di eradicare il colera in Europa e Nord America da ormai diversi decenni. Oggi, anche se l'accesso ai WASH è riconosciuto come un diritto umano fondamentale dalle Nazioni Unite, oltre 2 miliardi di persone in tutto il mondo non hanno ancora accesso ad acqua sicura e sono potenzialmente a rischio di colera. Sistemi sanitari deboli e la scarsa capacità di fare diagnosi precoci contribuiscono ulteriormente ad alimentare una rapida diffusione dell’epidemia. L'introduzione del vaccino orale contro il colera ha cambiato le carte in tavola nella battaglia per il contenimento della malattia. Sono ora disponibili due vaccini orali approvati dalla OMS e il vaccino, in grado di proteggere dalla malattia per 3 anni, viene solo 6 dollari a persona.

05 ottobre 2017
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