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Farmaci su internet. Iannelli (Aimac): “Attenzione a quelli tumorali”


All’indomani dell’approvazione al Senato di una mozione per rafforzare la lotta alla contraffazione, la presidente dell’Aimac, Elisabetta Iannelli, mette in guardia da un nuovo fenomeno: la vendita online di farmaci tumorali. “Siamo preoccupati per i pazienti. Servono controlli severi”.

14 OTT - Una tempo erano viagra e cialis. Ma da qualche mese cominciano a comparire nelle nostre caselle di posta elettronica anche mail che ci offrono di comprare, a prezzi convenienti, farmaci oncologici. È la nuova frontiera della contraffazione e della vendita online dei farmaci, denunciata oggi a Quotidiano Sanità da Elisabetta Iannelli la presidente dell’Aimac (Associazione italiana malati di cancro), all’indomani dell’approvazione al Senato di una mozione per fermare il dilagare di questi fenomeni preoccupanti e pericolosi per la salute dei cittadini.

La vendita di farmaci contraffatti e attraverso canali poco sicuri continua infatti a dilagare. Anzi, il mercato si sta ampliando, come dimostra la denuncia dell’Aimac. “Questo fenomeno scottante e strisciante comincia a lambire anche il commercio dei farmaci salvavita come quelli oncologici”. E questo preoccupa fortemente l’Associazione che tutela i malati di cancro: “Nonostante la procedura di fornitura dei farmaci oncologici, che ricordiamo essere in fascia H, sia o debba essere super controllata –spiega Iannelli – il timore è che ci possano essere casi di acquisto illecito perché il mercato è sicuramente molto ghiotto, considerato anche il costo di questi farmaci. Altrimenti non si spiegherebbe il tentativo di vendita via mail. Speriamo di sbagliarci, ma siamo preoccupati all’idea che la cura di tanti malati possa essere messa a rischio da gente senza scrupolo”. Per questo l’Aimac chiede alle istituzioni di effettuare “seri approfondimenti e severi controlli” .

La presidente dell’Aimac spiega che al momento non vi sono state segnalazioni da parte dei pazienti, ma sottolinea anche l’importanza di un’azione preventiva. Secondo Iannelli, inoltre, il rischio non sarebbe tanto legato alla possibilità di acquisto dei farmaci da parte del singolo paziente, dal momento che nel nostro Paese la terapia oncologico viene somministrata in convenzione con il Ssn. “Ma siamo sicuri – si chiede Iannelli - che qualche struttura sanitaria meno controllata non decida di aggirare la legge e, per risparmiare, ricorra al mercato online, che come è noto spesso produce farmaci contraffatti o inefficaci? L’Italia è varia: ci sono centri di cura di eccellenza e centri meno affidabili. Non vogliamo accusare nessuno – conclude Iannelli -, ma il mercato dei farmaci oncologici online si sta muovendo in fretta e vogliamo sollevare il problema prima che sia troppo tardi”.

14 ottobre 2011
© Riproduzione riservata

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