Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 18 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Alzheimer. Lo sport all’aria aperta migliora le funzioni cerebro-vascolari

di Mary Gillis

Nelle persone con malattia di Alzheimer l’attività aerobica (corsa, passeggiate, nuoto, ecc) migliora non solo le funzioni cardiovascolari, ma anche quelle cognitive e cerebrali. L'evidenza emerge da una review di 19 studi, condotti tra il 2002 e il 2015, pubblicata dal Journal of American Geriatrics Society

28 FEB - (Reuters Health) – Una recente revisione degli studi condotti a riguardo – effettuata da ricercatori della Connecticut University – suggerisce che l’allenamento del cuore e del sistema vascolare può aiutare a rallentare il declino della funzione cognitiva cerebrale nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer.

La review
I ricercatori hanno preso in considerazione i dati di 19 studi condotti tra il 2002 e il 2015 che hanno esaminato gli effetti dell’attività fisica sulle capacità cognitive in 1.145 persone a rischio o con diagnosi di malattia di Alzheimer. Quasi il 90% degli studi erano trial controllati randomizzati. La maggior parte dei partecipanti a tali studi era di sesso femminile (71%); l’età media era di 77 anni. Poco più della metà dei soggetti ha partecipato a un programma di esercizi aerobici o a un programma aerobico più un intervento di allenamento di resistenza. Il resto dei partecipanti, invece, ha ricevuto solo le tradizionali cure.

Gli esercizi aerobici comprendevano camminata veloce, jogging, nuoto, ciclismo e altre attività che aumentano la frequenza cardiaca e rafforzano il cuore e i polmoni. In media, i partecipanti si sono allenati 3,5 giorni alla settimana a intensità moderata, ciascuna sessione è stata della durata di 30-60 minuti. Mentre i programmi testati in alcuni degli studi erano brevi, ad esempio 8 settimane, altri duravano più di 6 mesi.

Le evidenze
I risultati, pubblicati dai ricercatori il 24 gennaio sul Journal of American Geriatrics Society, hanno chiaramente evidenziato che l’esercizio – in particolare, l’esercizio cardiovascolare – ha avuto un forte impatto favorevole. “Abbiamo riscontrato un aumento statisticamente significativo della funzione cognitiva che ha favorito soprattutto i gruppi che sono stati sottoposti a interventi di esercizio fisico rispetto ai gruppi di controllo che hanno seguito alcuna attività fisica – dice l’autore principale dello studio, Gregory Panza – Ad esempio, tra le persone con analoghi punteggi dei test cognitivi all’inizio dello studio, i soggetti del gruppo sottoposto ad esercizi hanno ottenuto punteggi più alti nei test di funzionalità cognitiva rispetto al 69% dei pazienti nel gruppo di controllo che non si era sottoposto a sessioni di allenamento. La funzione cognitiva è stata più comunemente valutata utilizzando il Mini-Mental State Exam (Mmse), ma sono stati utilizzati anche altri strumenti validati. Gli strumenti valutano aspetti come la risoluzione dei problemi e la velocità di elaborazione, l’abilità motoria, le capacità multi-tasking e il ricordo degli eventi, così come il riconoscimento degli oggetti e la capacità di pianificare, che sono essenziali per misurare la lucidità mentale.

Il miglioramento della funzione cerebrale
L’effetto positivo dell’esercizio non è stata l’unica evidenza rilevata dai ricercatori.“È vero, abbiamo scoperto che la funzione cerebrale è migliorata”, sottolinea la coautrice della ricerca, Linda Pescatello,- Nel gruppo che non ha effettuato il programma di esercizio fisico, c’è stato effettivamente un deterioramento. Questo deterioramento era imprevisto e mette ancora di più in risalto l’importanza delle nostre scoperte”.

“L’esercizio fisico può cambiare la chimica del cervello. Può cambiare i neurotrasmettitori associati a depressione, ansia e stress e le sostanze chimiche del cervello associate all’apprendimento – dice Carol Ewing Garber, direttore del laboratorio di fisiologia applicata presso la Columbia University, Teachers College, di New York – Questi cambiamenti possono portare a un miglioramento dell’umore, a una maggiore resistenza allo stress e a potenziare le funzioni del cervello come la velocità di elaborazione, l’attenzione, la memoria a breve termine e la flessibilità cognitiva. Ad oggi, le evidenze supportano l’esercizio aerobico come modalità preferita per la malattia di Alzheimer, anche se saranno necessari ulteriori studi per confermare queste evidenze”.

Fonte: J Am Geriatr Society

Mary Gillis

(Versione italiana Qutidiano Sanità/Popular Science)

28 febbraio 2018
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy