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Arriva il casco che fotografa il cervello. Rivoluzione nel campo dell’imaging cerebrale

di Kate Kelland

Un gruppo di scienziati inglesi ha messo a punto un prototipo di scanner ‘a casco’ per fotografare il cervello. Il dispositivo è piccolo, leggero, i sensori possono essere inseriti direttamente sul cuoio capelluto e mantenuti a temperatura ambiente. Il nuovo device - tra le altre cose – permetterà di rilevare immagini di pazienti che non riescono a stare fermi durante l’esame, come quelli con disturbi motori. Lo studio su Nature.

22 MAR - (Reuters Health) - L’ultima novità in arrivo è il casco contenente lo scanner cerebrale. Scienziati britannici hanno sviluppato un dispositivo di imaging cerebrale, leggero e altamente sensibile, che può essere indossato come un casco, consentendo al paziente di muoversi liberamente. I risultati dei test sullo scanner hanno mostrato che i pazienti sarebbero in grado di distendersi, annuire e persino bere tè o giocare a ping-pong mentre la loro attività cerebrale viene registrata, millisecondo dopo millisecondo, dal sistema magnetoencefalografico (MEG).
 
I ricercatori, che hanno sviluppato il dispositivo e pubblicato i loro risultati su Nature, hanno detto che speravano che il nuovo scanner avrebbe migliorato la ricerca e il trattamento dei pazienti che non possono utilizzare gli scanner MEG fissi tradizionali, come i bambini con epilessia, i bambini o i pazienti con disturbi come il morbo di Parkinson. "Questa scoperta ha il potenziale per rivoluzionare il campo dell'imaging del cervello", afferma Gareth Barnes, professore presso il Wellcome Trust Center for Human Neuroimaging dell'University College London.
 
Gli attuali scanner MEG sono ingombranti e pesano fino a mezza tonnellata, in parte perché i sensori che utilizzano per misurare il campo magnetico del cervello devono essere tenuti a temperature molto fredde – meno di 269 gradi Celsius, ha spiegato il team di Barnes. Inoltre, esistono difficoltà legate a particolari condizioni per cui i pazienti non riescono a stare molto fermi: ad esempio, con bambini molto piccoli o pazienti con disturbi del movimento - poiché anche un movimento di 5 millimetri può significare che le immagini diventino inutilizzabili.

Nello scanner posizionato in un casco, i ricercatori hanno superato questi problemi utilizzando sensori quantici, che sono leggeri, funzionano a temperatura ambiente e possono essere collocati direttamente sul cuoio capelluto, aumentando la quantità di segnale che sono in grado di rilevare.
 
Matt Brookes, che ha lavorato con Barnes e ha costruito il prototipo all'Università di Nottingham, ha detto che oltre a superare la sfida di alcuni pazienti che non riescono a stare fermi, lo scanner indossabile offre nuove possibilità nel misurare la funzione cerebrale delle persone durante le attività nella vita reale e durante le normali interazioni sociali quotidiane. "Questo dispositivo avrà un significativo impatto sulla nostra comprensione non solo delle funzioni del cervello sano ma anche di una serie di condizioni neurologiche, neurodegenerative e di salute mentale".
 
Fonte: Nature
 
Kate Kelland
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science) 

22 marzo 2018
© Riproduzione riservata

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