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Medicina estetica: boom di partecipanti al congresso della SIME. Tema dell’anno: l’eleganza


Ha chiuso i battenti a Roma il 39° congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME). Un evento record con 3.400 partecipanti provenienti da tutto il mondo. Oltre 500 relazioni tenute da 350 relatori provenienti da 16 Paesi , danno la misuura di un fenomeno che non è solo numerico ma anche di elevata valenza scientifica. Ha contribuito al successo di questa edizione anche la massiccia presenza delle aziende: ben 140 quelle partecipanti.

21 MAG - Tema conduttore dell’edizione 2018 del congresso della SIME è stato ‘l’eleganza in medicina estetica’, trattata attraverso le tematiche più varie, dall’utilizzo dei filler, al minibotox, al tatuaggio.

“Quest’anno il tema centrale del congresso – ricorda il professor Emanuele Bartoletti, presidente della Società Italiana di Medicina Estetica - è l’eleganza in medicina estetica. Attenzione però, non stiamo parlando esclusivamente di ‘eleganza del risultato’, abbiamo declinato questo concetto attraverso ottiche diverse: eleganza nella selezione del paziente ad esempio, che si basa sulla sensibilità del medico nell’individuare le esigenze di un particolare individuo e che ha come conseguenza quella di ottenere il massimo risultato con il minimo intervento. C’è poi una eleganza dei movimenti medici, anche una semplice iniezione deve essere fatta bene, deve essere fatta in maniera cosciente. E poi, soprattutto, l’eleganza nella preparazione. Essere un medico estetico non significa buttarsi in un campo con lo scopo di ottenere ‘soldi facili’, bisogna affrontare un percorso formativo solido, perché si tratta di una disciplina medica molto delicata, molto importante e insolita, in cui i pazienti sono sani, devono rimanere sani ma comunque l’obiettivo è quello di farli stare meglio di quando sono arrivati. Solamente gestendo ogni aspetto della medicina estetica in modo elegante si arriva a quelle che viene considerata l’eleganza  per antonomasia nel nostro ambito, quella del risultato”.
 
Questi alcuni dei temi trattati.
 
Sciogliere il grasso con il freddo. Dal Cooltech alla criosauna. La crioadipolisi, una metodica di recente introdotta sul mercato, che si propone come alternativa alla chirurgia per il trattamento delle adiposità localizzate, ha subito incontrato il gradimento del pubblico. Ma funziona davvero? Uno studio dell’Università ‘La Sapienza’ costato più di un anno di lavoro, una mole di dati imponente desunta da un’ampia casistica, sperimentazioni cliniche e numerose prove istologiche, danno tutte una risposta affermativa al quesito.“Questo sistema si basa sulla vulnerabilità del grasso in relazione alle variazioni di temperatura e si avvale della combinazione di due diverse azioni - spiega Gabriele Gallo, professore di Dermatologia presso l’Università ‘La Sapienza” di Roma - Durante una sessione di crioadipolisi le zone da trattare sono sottoposte sia all’aspirazione, che crea un effetto ‘vacuum’ sul tessuto adiposo, che al raffreddamento controllato, che ne abbassa la temperaturafino a circa -8°C. La temperatura è tale da congelare selettivamente il grasso.Vengono così danneggiate le cellule sottocutanee con la conseguente riduzione del tessuto adiposo”.

La crioterapia sistemica (Whole body cryo-therapy,Wbc) nasce in Giappone il 1979 con il professor Toshiro Yamauchi che, curando pazienti affetti da artrite reumatoide, aveva osservato il miglioramento clinico che la combinazione esercizio fisico/freddo, produceva nei suoi pazienti di ritorno dalle vacanze invernali. La crioterapia sistemica è diventata poi un trattamento medico di ampio uso nella medicina sportiva, dove è utilizzata nel recupero da infortuni, nel post allenamento, nel post gara e per il miglioramento della performance agonistica. “Le sedute di crioterapia – spiega  il dottor Michele Renzo della Scuola internazionale di medicina estetica della FIF- si svolgono in una criosauna, una vera e propria ‘macchina del freddo’ che stimola  la circolazione sanguigna, il sistema endocrino, il sistema immunitario e il sistema nervoso centrale. La crioterapia sistemica è una pratica medica e va eseguita sotto la costante assistenza di personale specializzato. Le persone che vi si sottopongono, devono essere adeguatamente valutate attraverso una visita medica preliminare e bene informate, attraverso un consenso informato opportunamente redatto. Si entra in costume da bagno, calzini e zoccoli, in camere speciali che, grazie all’azoto liquido che viene trasformato in gassoso, raggiungono temperature che variano dai meno 110 ai meno 170 gradi centigradi. Si sta in piedi  con la sola testa e collo che rimangono fuori. La seduta dura da 1 a 3 minuti, il freddo penetra per pochi millimetri attraverso la pelle ma questo è sufficiente per creare uno stato di ibernazione corporea”.Già ampiamente utilizzata in medicina dello sport, studi recenti hanno confermato gli effetti anti-infiammatori e antiossidanti di questa terapia.
 
Tatuaggi bianchi per essere glam. Ma attenzione ai rischi. Nel variegato mondo del tattoo ha di recente fatto la propria comparsa anche l’inchiostro bianco, che consente di realizzare tatuaggi delicati ed eleganti, ideali per chi non vuole ricoprire il proprio corpo con disegni troppo colorati o troppo scuri e per ottenere un effetto sofisticato, glamour e meno appariscente.Ma attenzione alle brutte sorprese e ai rischi della metodica.

“Con l’esposizione al sole l’inchiostro bianco tende ad ingiallire – afferma la professoressa Antonella Tammaro, ricercatrice presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma - mentre quello nero può dare fenomeni di fotosensibilizzazione con conseguente effetto ‘rilevato’ della cute. Per non parlare delle complicanze ancora più serie che possono prodursi a livello cutaneo e non solo”. Nell’esecuzione dei tatuaggi esistono infatti numerose complicanze, che possono essere di natura non allergica (come la dermatite irritativa da contatto e le reazioni lichenoidi), allergica (come la dermatite allergica da contatto e le reazioni sistemiche) oppure entrambe (come l’orticaria da contatto e le reazioni granulomatose). “L’introduzione di pigmenti esogeni, a livello intradermico, inoltre  - continua Tammaro - può causare reazioni cutanee eczematose, reazioni granulomatose, reazioni lichenoidi, lesioni sarcoidee, vasculiti, iperplasie pseudo-epiteliomatose”.
Se il tatuaggio dà problemi bisogna rivolgersi ad uno specialista. “Per la diagnostica allergologica disponiamo, presso l’ambulatorio di dermatologia allergologica e professionale dell’azienda ospedaliera Sant’Andrea di Roma, di patch test della serie Sidapa e della serie North America, nonché di serie Speciale tatuaggi per identificare eventuali positività ai vari apteni contenuti nei pigmenti dei tatuaggi – prosegue Tammaro - qualora necessario, si può effettuare una biopsia incisionale nell’area alterata del tatuaggio, con esecuzione dell’esame istologico”.
 
“Come da molti anni al nostro Congresso, anche quest’anno il gruppo del Sant’Andrea, con la professoressa Tammaro e il professor Severino Persechino, ha organizzato una coinvolgente sessione sulla gestione medica dei tatuaggi - commenta il presidente della Sime Emanuele Bartoletti - Un interesse sempre crescente che, grazie al loro lavoro di altissimo livello, riempie l’aula di un numero sempre maggiore di medici desiderosi di approfondire l’argomento. Anche perché sempre in aumento è il numero di pazienti che si rivolgono al medico per la rimozione dei tatuaggi. Presso il Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica dell’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina da quando abbiamo iniziato il trattamento dei tatuaggi con il laser il numero dei pazienti è aumentato sensibilmente".
 
Cancellare il melasma, le macchie scure che rovinano un bel decolleté.
“Il melasma è causato da un'iperpigmentazione della pelle – afferma il dottor Antonio Pulvirenti, diplomato in medicina estetica presso la Scuola Internazionale della Fondazione Fatebenefratelli a Roma – I melanociti, le cellule dell’epidermide deputate alla produzione della melanina, producono cioè una quantità eccessiva di pigmento, dando origine alle discromie, cioè alle antiestetiche macchie”. Ormoni (estro-progestinici, gravidanza, levotiroxina) ed eccessiva esposizione al sole sono tra le cause scatenanti delle ‘macchie’.Dopo una diagnosi approfondita con luce di Wood, video-epiluminescenza, microscopia confocale, biopsia cutanea e, una volta esclusa la presenza di patologie neoplastiche, si può procedere a cancellare le macchie secondo protocolli ben definiti.
“E’ necessario avere pazienza - ricorda l’esperto - la cura delle macchie è una cura lunga che può durare anche mesi, alcune volte anche anni. Occorre poi essere costanti nell'applicazione delle terapie prescritte, come l'utilizzo di creme schiarenti, l'utilizzo dei filtri solari e la puntualità nell'eseguire i trattamenti programmati. Infine è necessario evitare l'esposizione diretta ai raggi solari negli orari centrali della giornata in cui l'irradiazione è maggiore”.

Peeling chimico, strategie fisiche con utilizzo di sistemi laser di ultima generazione con tecnologia a ‘picosecondi’, che permettono di frammentare la melanina in piccolissime parti senza danneggiare la pelle e riequilibra il processo di melanogenesi delle cellule melanocitarie. Maschere depigmentanti e l'integrazione di nutraceutici specifici che possano aiutare dall'interno la cura di questo inestetismo, sono alcune delle soluzioni proposte. E’ bene evitare l'esposizione al sole almeno per un mese dopo la seduta laser e si deve usare tutti i giorni una crema ad alto fattore di protezione solare.
 
Medicina estetica all’insegna della multidisciplinarietà
L’edizione 2018 del congresso SIME ha tenuto fede alla tradizione della multidisciplinarietà, ospitando sessioni in collaborazione con  la Società Italiana di Endocrinologia (SIE), l’Associazione Nazionale Specialisti in Scienza della Nutrizione (ANSISA), l’Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino (AITEB),  la Società Italiana di Mesoterapia (SIM), la Società Italiana Di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE) e l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (AICPE), l’Associazione Italiana di Ginecologia Estetica e Funzionale (AIGEF), il Collegio Italiano di Flebologia (CIF) e la Società Italiana di Flebologia (SIF), la Società Italiana di Tricologia (SITri) e, per la prima volta, con il Gruppo Italiano di Studio sulle Tecnologie (GIST). Il congresso della SIME ha ospitato come tradizione anche il Congresso Nazionale dell’Accademia di Medicina Anti-Aging giunto alla sua 13° edizione.

21 maggio 2018
© Riproduzione riservata

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