28 MAG - (Reuters Health) – Le persone che soffrono di una malattia infiammatoria intestinale (Ibd – inflammatory bowel disease) avrebbero un rischio del 22% più alto di soffrire di Parkinson. A evidenziarlo è uno studio pubblicato su Gut, guidato da Tomasz Brudek, del Bispebjerg and Frederiksberg Hospital di Copenhagen, in Danimarca. I risultati, secondo gli autori, supportano la teoria del collegamento intestino-cervello, secondo la quale l’ambiente intestinale influenza la funzionalità del sistema nervoso centrale.
Lo studio
Brudek e il suo team hanno esaminato 76.477 persone con una diagnosi di Ibd, confrontandoli con più di sette milioni di controlli senza malattia intestinale, di corrispondente sesso ed età. Durante il follow-up, è emerso che i pazienti con Ibd avevano il 22% in più di probabilità di sviluppare Parkinson. Un aumento del rischio che riguarda in ugual misura uomini e donne.
I risultati
In particolare, i pazienti con colite ulcerosa corrono il rischio più alto, che però non aumenta significativamente tra coloro che soffrono di malattia di Crohn. L’età alla diagnosi, inoltre, non è associata con un aumento del rischio di Parkinson e l’età alla diagnosi di Malattia di Parkinson è risultata uguale tra coloro che soffrono di Ibd e quelli che non hanno questa patologia.