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Integratori. La presa di posizione dell’Aiipa: “Possono essere utili ma non sostituire una dieta sana”


L’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari prende posizione in merito a una review pubblicata dal Journal of the American College of Cardiology, in cui si dichiara che l’assunzione di vitamine e integratori non avrebbe alcun effetto sulla salute cardiovascolare o sul rischio di morte prematura

01 GIU - Una corretta definizione scientifica degli integratori e dl loro uso a complemento della dieta. Con questo obiettivo Integratori Italia, l’Associazione Italiana Industrie Produttori Alimentari (Aiipa), che fa capo a Confindustria, risponde alla review del St. Michael’s Hospital e dell’università di Toronto, pubblicata dal Journal of the American College of Cardiology. Queste le osservazioni dell’Aiipa.

Lo studio del St. Michael’s Hospital e dell’università di Toronto, attraverso una meta-analisi di 170 lavori precedenti, ha analizzato la correlazione tra l’uso di integratori di vitamine e minerali e il rischio di eventi cardiovascolari come l’infarto, o di morte per qualunque causa. I risultati di un così vasto numero di studi non sono di facile confronto, in quanto ciascuno di essi prevede l’impiego di differenti dosaggi dei vari principi presi in esame.

Inoltre, i soggetti esaminati presentano caratteristiche diverse (per età, sesso, stile di vita e stato di salute), e assumono questi principi per periodi di tempo differenti; gli integratori alimentari sono alimenti, il cui obiettivo primario è quello di integrare la normale dieta contribuendo al benessere dell’organismo. In quanto alimenti, gli integratori non possono in alcun modo fare riferimento a proprietà di prevenzione, trattamento o cura di malattie, ma solo ad effetti di natura nutritiva o fisiologica.

In particolare, gli integratori di vitamine e minerali, in Italia e nel mondo, non vengono abitualmente impiegati per ridurre il rischio di infarto o di morte, ma per obiettivi di salute differenti, come il completamento dell’apporto dietetico degli stessi composti (si pensi all’uso della vitamina B12 nei vegani o degli integratori di Calcio e vitamina D nelle persone a rischio di osteoporosi), e comunque a supporto delle funzioni fisiologiche di soggetti sani.

Il miglioramento dello stato complessivo di salute che può essere ottenuto impiegando correttamente questi composti è confermato da una normativa europea rappresentata dal Regolamento (CE) 1924/2006 sui claims che ha sottoposto a valutazione da parte di Efsa e ad autorizzazione le indicazioni sulla salute attualmente utilizzabili. Lo studio ha documentato l’effetto protettivo di alcune vitamine del gruppo B sul rischio di ictus e la riduzione, associata all’uso dei multivitaminici, della mortalità per tutte le cause (-5%), che sfiora la significatività statistica (p=0,12). 

In conclusione, l'Aiipa ribadisce che gli integratori non possono in alcun modo sostituire una dieta sana ed equilibrata, ma il loro uso può essere utile in particolari momenti della vita, come ad esempio la gravidanza e la menopausa, o nel supportare le funzioni fisiologiche del nostro organismo al fine di mantenere un buono stato di salute.

01 giugno 2018
© Riproduzione riservata


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