Malaria. Il vaccino universale funziona. I primi ok dalla sperimentazione
I ricercatori dell'università di Oxford hanno avviato le prime sperimentazioni su quello che potrebbe diventare il vaccino contro tutti tipi di malaria. E i primi risultati dei trial sugli animali sono incoraggianti. “I primi esperimenti sugli uomini nel giro di due o tre anni”.
22 DIC - Presto potrebbe essere disponibile, su larga scala, un nuovo vaccino per la malaria. La caratteristica eccezionale di questa immunizzazione è che funzionerebbe su tutti i ceppi della malattia. Almeno questo è quello che sembra aver mostrato su modello animale, secondo uno
studio pubblicato su
Nature Communications. I ricercatori dell’Università di Oxford che hanno condotto questa ricerca hanno annunciato di voler verificare il risultato anche sugli esseri umani.
Molti vaccini sono stati già testati in trial clinici, ma nessuno di questi è stato ancora autorizzato per l’uso su larga scala. Alcuni recenti
studi condotti in Africa hanno dimostrato che un vaccino noto come RTS,S possa dimezzare le infezioni. Nonostante questi risultati incoraggianti, alcuni scienziati continuano a credere che il segreto per sconfiggere la malaria sia un altro: lo sviluppo di un vaccino universale, capace di sconfiggere tutti i ceppi della malattia.
Recentemente era stato svelato il
modo in cui il
Plasmodium falciparum, parassita responsabile della malaria, sopravvivesse nel nostro organismo. Nello stesso periodo un altro
studio pubblicato su
Nature aveva trovato il modo di bloccare l’infezione nel sangue.
Proprio a partire da quest’ultima scoperta è stato sintetizzato un vaccino, che sembra funzionare su modello animale. “Abbiamo trovato un modo di produrre anticorpi efficaci su tutti i tipi di parassita che portano la malaria”, ha spiegato
Alexander Douglas, primo autore dello studio. “Si tratta dei primi risultati ottenuti, il trial è allo stadio iniziale. Ma stiamo pianificando studi anche sugli esseri umani, che speriamo inizieranno già entro due o tre anni”, ha commentato.
“Dei risultati veramente inaspettati, come già erano inattesi quelli riguardanti gli studi precedenti, che ci hanno dimostrato che l’infezione può essere fermata”, ha spiegato
Gavin Wright, che ha collaborato a questo studio e al precedente. “Fino ad oggi era quasi incredibile anche per noi, ma potremmo davvero aver trovato il tallone d’Achille della malaria”.
Laura Berardi
22 dicembre 2011
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