Anziani. Ormai lo si è dai 75 anni in poi. Parola di geriatra
La Società italiana di gerontologia e geriatria riunita a Congresso in questi giorni "innalza" l'età simbolica dell'ingresso nella terza età. "Chi oggi ha 65 anni ha la forma fisica e cognitiva di un 40-45enne di 30 anni fa. E un 75enne quella di un individuo che aveva 55 anni nel 1980”.
30 NOV - Anziani? Ormai lo si è dai 75 anni in su. A cambiare lo standard è la Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) riunita in Congresso a Roma. “Un 65enne di oggi ha la forma fisica e cognitiva di un 40-45enne di 30 anni fa. E un 75enne quella di un individuo che aveva 55 anni nel 1980”, spiega all’
Ansa Niccolò Marchionni, professore ordinario dell'Università di Firenze e direttore del dipartimento cardiovascolare dell'Ospedale Careggi.
“Oggi alziamo l'asticella dell'età a una soglia adattata alle attuali aspettative di vita nei Paesi con sviluppo avanzato", dice Marchionni. "I dati demografici ci dicono che in Italia l'aspettativa di vita è aumentata di circa 20 anni rispetto alla prima decade del 1900. Non solo, larga parte della popolazione tra i 60 e i 75 anni è in ottima forma e priva di malattie - aggiunge - per l'effetto ritardato dello sviluppo di malattie e dell'età di morte".
I geriatri insomma lanciano l'adozione di una definizione dinamica del concetto di "anzianità" che si adatti "alle mutate condizioni demografiche ed epidemiologiche. E tenendo contro che scientificamente si è anziani quando si ha un'aspettativa media di vita di dieci anni".
Attualmente le indagini statistiche individuano nella media di 85 anni la longevità per le donne, e di 82-83 per gli uomini. "Del resto la realtà è sotto gli occhi di tutti - conclude Marchionni - una persona che ha 65 anni ai giorni nostri non si riesce proprio più a percepirla come 'anziana'".
30 novembre 2018
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