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EULAR 2010: Artrite reumatoide, quando il dolore è quotidiano


Il dolore è una presenza costante nella vita quotidiana delle donne affette da artrite reumatoide. E anche l’impatto sulla vita sociale e lavorativa delle pazienti è devastante.

17 GIU - Quasi tre quarti (il 72%) delle donne affette da artrite reumatoide convivono quotidianamente con il dolore, nonostante facciano uso di analgesici. È il risultato di uno degli studi presentati nel corso del Congresso Eular. La ricerca che ha coinvolto oltre 27 mila donne tra i 25 e i 65 anni in 7 Paesi (Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Spagna, Usa, Canada) ha valutato l’impatto dell’artrite reumatoide sugli aspetti emozionali, sociali e fisici nella vita delle donne.
E così, a fianco del dolore, emerge che le pazienti sentono indebolirsi le relazioni sociali e la malattia ha un pesante impatto anche sulla vita di coppia: per il 40 per cento delle single è un impresa trovare un partner, mentre il 22 per cento delle donne separate dichiara che la malattia ha giocato un ruolo decisivo nella rottura del rapporto.
Anche la vita lavorativa ne soffre: il 71 per cento del campione dichiara che la propria produttività sul lavoro ha subito un brusco abbassamento da quando ha ricevuto la diagnosi di artrite reumatoide, con il 23 per cento che ha dovuto interrompere la propria attività lavorativa e il 17 per cento che si è visto costretto a ricorrere al part time.
“Questi dati confermano che il dolore è una presenza costante nella vita delle donne con artrite reumatoide e impatta con il benessere fisico, sociale ed emozionale”, ha commentato Paul Emery, presidente di EULAR e professore di Reumatologia al Leeds Institute of Molecular Medicine n Gran Bretagna. “L’adozione di strategie terapeutiche che riducano il dolore, restituiscano la produttività sul lavoro e riducano l’impatto sociale della malattia è quindi di importanza vitale per queste pazienti”.
La terapia, però non è sufficiente, secondo Neil Betteridge, vice presidente di Pare (People with Arthritis and Rheumatism in Europe), la federazione delle associazioni nazionali dei pazienti con artrite reumatoide: “I risultati di questo studio - ha affermato - mettono in luce come un dialogo continuo tra medico e pazienti sia necessario per gestire adeguatamente patologie croniche come l’artrite reumatoide”. Inoltre, la ricerca di nuovi trattamenti dovrebbe tener conto delle reali necessità dei pazienti. Per questa ragione “Pare ha sviluppato otto raccomandazioni per programmare il coinvolgimento dei pazienti nella ricerca clinica, che - noi speriamo - possano portare all’inclusione del punto di vista del paziente nei progetti di ricerca futuri”, ha concluso.  

17 giugno 2010
© Riproduzione riservata

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