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Dal calcio al basket. Vademecum sul piede dello sportivo


In vista della Giornata Mondiale dello Sport che si celebra il 6 aprile i podologi dell'Aip ricordano che il “piede è una delle parti anatomiche maggiormente sollecitate durante le attività sportive, e che l’uso intensivo può esporre i nostri piedi a frequenti traumi e per questo hanno bisogno di particolare attenzione”. E per questo i podologi danno una serie di suggerimenti a seconda dello sport che si pratica.

05 APR - Dal calcio, al basket, passando per la danza e il rugby, ogni sport porta con se alcune sollecitazioni particolari ai nostri piedi. E In occasione della prossima Giornata Mondiale dello Sport, che sarà celebrata sabato 6 aprile, Mauro Montesi, presidente onorario dell'Associazione Italiana Podologi (AIP) fornisce un breve vademecum sul piede dello sportivo.
 
Innanzitutto, l’AIP ci tiene a “ricordare che il piede è una delle parti anatomiche maggiormente sollecitate durante le attività sportive, e che l’uso intensivo può esporre i nostri piedi a frequenti traumi e per questo hanno bisogno di particolare attenzione. Quindi, ogni attività sportiva ha le sue specificità, e i movimenti sollecitano in maniera diversa le strutture muscolo-tendinee e ossee del nostro corpo. Ogni attività sportiva ha le sue caratteristiche; alcuni sport implicano scatti, arresti bruschi e veloci cambi di direzione mentre in altri l’atleta deve percorrere decine di chilometri, ma in ogni caso i piedi finiscono per essere tra le parti del corpo maggiormente utilizzate”.
 
Ogni sport ha delle ripercussioni diverse sui piedi, e nello specifico secondo l’AIP:
 
- negli sportivi che svolgono attività caratterizzate da azioni ripetitive, come ad esempio nel ciclismo, si possono verificare infiammazioni tendinee e fasciti plantari spesso causate da posture scorrette. Chi pratica la corsa, a causa delle scarpe con contrafforte troppo rigido, può andare incontro a patologie come morbo di Haglund;
 
- in alcuni sport quali il calcio, il basket o il rugby, dove gli atleti effettuano ripetutamente salti e atterraggi, i piedi sono sottoposti a stress, in particolare la pianta del piede: un appoggio scorretto può portare a sviluppare disturbi come il neuroma di Morton o patologie infiammatorie acute come la metatarsalgia. E’ quindi determinante la scelta della calzature in grado di attutire l’impatto sul terreno, come ad esempio quelle dotate di particolari cuscinetti sul calcagno, utili ad assorbire l’impatto con il suolo, e un a struttura flessibile capace di assecondare il movimento del piede ed evitare la formazione di escoriazioni o vesciche.
 
- nel caso della danza, i piedi vengono sollecitati in particolare nella punta e per questo esposti a patologie a carico dell’alluce;
 
- i piedi degli atleti sono anche soggetti a patologie a carico dell’unghia (onicomicosi, onicocriptosi, ematomi sub-ungueali) che possono essere conseguenza dell’utilizzo di calzature inadatte o di scarsa igiene degli ambienti. Alla ripresa dell’attività sportiva dopo un lungo periodo di inattività è consigliabile sottoporsi ad una visita podologica al fine di escludere la presenza di situazioni patologiche che possano compromettere la salute del piede. Lo stesso dovrebbe valere per chi, pur praticando sport abitualmente, avverte fastidi o dolori localizzati alla pianta, al dorso o alle dita del piede, che con il tempo potrebbero acuirsi fino a compromettere il movimento e la stessa deambulazione.
 
In ultimo, l’AIP ricorda “a testimonianza dell’importanza della cura del piede dello sportivo, che dopo tanti anni è riuscita ad ottenere l’approvazione di tre master professionalizzanti tra cui uno in podologia dello sport. Si tratta di percorsi post- laurea tutti esclusivi per la professione di podologo, che si affiancano a quelli già esistenti, di tipo multidisciplinare. Una risposta importante alla richiesta sempre maggiore di un’assistenza podologica qualificata, capace di fronte all’aumento di malattie cronico-degenerative ed alla necessità di prevenzione.”

05 aprile 2019
© Riproduzione riservata

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