Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 18 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Colestasi intraepatica progressiva familiare. Un “sensore proteico” per combatterla


La molecola Fxr potrebbe dimezzare la quantità di acidi nel fegato delle persone affette dalla rara malattia genetica, il cui decorso può portare all’insorgenza precoce di cancro. Secondo i ricercatori che hanno lavorato allo studio, già esistono dei farmaci che potrebbero essere efficaci.

06 FEB - Si è conquistato la copertina di febbraio della rivista Gastroenterology, lo studio dei ricercatori del Consorzio Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro e dell’Università Aldo Moro di Bari sulla colestasi intraepatica progressiva familiare, rara malattia genetica che attacca il fegato. Secondo lo studio, la strategia vincente per contrastare i danni della malattia, ovvero per diminuire gli acidi biliari che diventano con il tempo un veleno per l’organismo dei pazienti affetti dalla patologia, consisterebbe nell’attivazione del “sensore proteico” Fxr: la molecola sarebbe capace, secondo i ricercatori, addirittura di dimezzare la quantità di acidi nel fegato. La ricerca è stata finanziata da Telethon.

Gli acidi biliari, costituenti principali della bile, sono normalmente prodotti dal fegato per sciogliere i grassi assunti con la dieta. Una volta prodotti, fluiscono nell’intestino per permettere la digestione e l’assorbimento dei nutrienti. Nei pazienti affetti da colestasi intraepatica progressiva familiare, però, il flusso biliare dal fegato all’intestino è interrotto a causa di un difetto genetico: la bile rimane perciò nel fegato e lo intossica, compromettendone le funzioni al punto da rendere necessario il trapianto d’organo. Spesso, il decorso della malattia può essere complicato anche dall’insorgenza molto precoce di cancro al fegato.  “In condizioni non patologiche, il flusso di bile è regolato dalla quantità di grassi ingeriti con la dieta”, ha spiegato Antonio Moschetta, coordinatore del team di ricerca. “All’interno delle cellule sono presenti dei ‘sensori molecolari’ che, in presenza di grassi, si attivano e si legano al Dna, determinando così l’accensione o lo spegnimento di specifici geni.”
Tra questi c’è la proteina Fxr, una molecola in grado di regolare l’attività di geni necessari a orchestrare il flusso fisiologico della bile: quando gli acidi biliari arrivano nelle cellule dell’intestino, Fxr si attiva e stimola la produzione di un ormone che, attraverso il sangue, arriva al fegato e gli segnala di diminuire la sintesi degli acidi biliari, di cui non c’è più bisogno e che altrimenti sarebbero tossici. “Nella colestasi, è proprio  l’interruzione del flusso di bile dal fegato all’intestino che fa perdere questo controllo ormonale”, ha specificato Moschetta. “Quando questo non funziona si assiste dunque all’accumulo di bile nell’organo e al suo progressivo deterioramento”.

Così, nello studio i ricercatori hanno provato a forzare l’attivazione di Fxr nell’intestino in un modello animale, riuscendo in questo modo a ridurre fino al 50% la quantità di acidi biliari nel fegato. “I nostri risultati – ha continuato il ricercatore – suggeriscono che ‘accendendo’ Fxr nell’intestino attraverso specifici farmaci si può promuovere l’eliminazione degli acidi biliari nel fegato dei pazienti affetti da colestasi, proteggendoli così dal danno epatico e ritardando, se non evitando del tutto, la necessità di trapianto di fegato”.
Fra i farmaci in grado di attivare Fxr, specificano i ricercatori, alcuni sono già in fase di sperimentazione clinica per la cura di un’altra malattia del fegato, il che potrebbe tornare molto utile. “Questa particolarità è importante perché può facilitare il loro utilizzo anche per la terapia della colestasi intraepatica progressiva familiare”, ha infatti concluso Moschetta.

 

06 febbraio 2012
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy