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Diagnosi dermatologiche. Utili le foto dei pazienti

di Carolyn Crist

Fare una foto a un particolare della pelle che non ci convince e mostrarla al dermatologo durante la visita sta diventando un comportamento sempre più diffuso tra i pazienti e gradito dai medici. Come dimostra uno studio condotta da dermatologi francesi, una foto scattata prima dell’appuntamento con lo specialista è utile per poter meglio diagnosticare l’eventuale patologia e comprenderne il decorso

20 GIU - (Reuters Health) – Sempre più pazienti portano foto dei loro problemi cutanei ai dermatologi; una nuova abitudine che aiuta i medici a diagnosticare la potenziale patologia e a osservarne meglio la progressione.
 
Su questo argomento un gruppo di dermatologi francesi – guidati da Marie-Sylvie Doutre dell’Hopital Tenon e della Sorbonne Université di Parigi – ha condotto uno studio in Francia, intervistando 311 pazienti che avevano appuntamenti per l’orticaria nel 2017. 
Quasi tutti i soggetti presentavano pomfi, o protuberanze gonfie e pruriginose, e alcuni avevano angioedema, cioè gonfiore sottocutaneo.
 
Secondo l’articolo pubblicato online il 28 maggio sul Journal of Allergy and Clinical Immunology: In Practice, solo un terzo dei pazienti presentava lesioni cutanee al momento dell’appuntamento. Dei 197 pazienti che hanno portato le foto, 134 al momento della visita non avevano lesioni; le foto sono state utili per confermare una diagnosi di orticaria in 125 casi e per escluderla in nove casi.

Le fotografie possono essere particolarmente importanti per i problemi cutanei, non solo perché le lesioni possono scomparire nel lasso di tempo che intercorre tra quando un paziente prende un appuntamento e la visita, ma anche perché potrebbero cambiare a causa del grattamento o di altri trattamenti.
I medici hanno classificato la maggior parte delle foto come “buone” e “utili” ai fini della diagnosi.

La maggior parte dei pazienti non usa app speciali a questo scopo; al contrario, “raccoglie ancora informazioni dermatologiche fotografando la lesione cutanea con lo smartphone”, affermaThomas Hubiche del Frejus Saint Raphael di Frejus, Francia.
Hubiche, non coinvolto in questo studio, ha condotto ricerche sulle fotografie portate dai pazienti durante appuntamenti dermatologici per i bambini.

Fonte: Journal of Allergy and Clinical Immunology: In Practice

 
Carolyn Crist
 

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

20 giugno 2019
© Riproduzione riservata

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