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Coronavirus. Disabilità e fasce deboli popolazione: “Fisiatri italiani pronti a collaborare”


La Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa esprime la propria disponibilità per contribuire a fronteggiare l’emergenza, offrendo, in particolare, “collaborazione e supporto ad Associazioni che rappresentano le Persone con Disabilità ed altre Associazioni di Partecipazione Civica”. Un appello affinché “l’attuale contingenza non accresca ulteriormente situazioni di esclusione od emarginazione che già in molti casi affliggono le fasce più deboli”.

06 MAR - La diffusione del nuovo Coronavirius COVID-19 sta determinando un profondo impatto non solo sulla salute, ma anche sugli stili di vita e la produttività di tutta la comunità nazionale. L’intero Paese è impegnato in un enorme sforzo collettivo per fronteggiare questa situazione e anche la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (Simfer) intende contribuire a questo sforzo, mettendo a disposizione le proprie risorse scientifiche, professionali ed organizzative nell’affrontare sia gli aspetti strettamente sanitari che le più ampie ricadute sociali del fenomeno. Con particolare attenzione alle disabilità e alle fasce più deboli della popolazione.
 
In particolare, la Simfer sottolinea che “la diffusione del COVID-19 mette a rischio soprattutto le fasce più deboli della popolazione, a cui da sempre i fisiatri rivolgono la loro attenzione, come le persone con disabilità, le persone anziane e coloro che già soffrono di limitazioni del funzionamento, anche temporaneo, per problemi di salute di diversa natura. Si impegna a tutelare l’accesso di queste persone alle cure riabilitative, facendo il possibile per evitare che la diffusione del COVID-19 precluda la fruizione di interventi utili e necessari al recupero o al mantenimento di autonomia, e nel contempo collaborando a tutte le misure di precauzione e protezione indicate dalle autorità e dal mondo scientifico. Si impegna inoltre a far sì che l’attuale contingenza non accresca ulteriormente situazioni di esclusione od emarginazione che purtroppo già in molti casi affliggono le fasce più deboli della nostra comunità".
 
La Società esprime poi apprezzamento per “l’operato del Servizio Sanitario Nazionale e della Protezione Civile, attraverso tutte le loro articolazioni centrali e periferiche, nell’approntare misure di contenimento della diffusione del virus, e offre piena collaborazione nella messa in pratica di tali misure, anche attraverso i propri canali di comunicazione e di aggiornamento (ad es. social media, riviste, newsletters)” e riconosce “lo sforzo che tutti gli operatori sanitari stanno compiendo, con grande senso di responsabilità e solidarietà, a fronte di un fenomeno di dimensioni tali da mettere a dura prova il nostro Sistema Sanitario, che pure offre livelli di qualità universalmente apprezzati”.
 
La Simfer, inoltre, esprime “la volontà dei fisiatri alla piena collaborazione con tutte le figure professionali, in ambito sanitario e sociale, nel mantenere adeguati livelli quantitativi e qualitativi dei servizi, anche a fronte delle attuali difficili contingenze”.
 
Dalla Simfer, dunque, disponibili ad “offrire collaborazione e supporto ad Associazioni che rappresentano le Persone con Disabilità ed altre Associazioni di Partecipazione Civica nelle azioni di informazione e orientamento su aspetti relativi al possibile impatto dell’epidemia sull’assistenza riabilitativa, e più in generale sulle problematiche delle persone con limitazioni del funzionamento, dei loro famigliari e dei caregivers”.
 
Dalla Simfer arriva anche un richiamato al “una informazione corretta, immune da inutili allarmismi o superficiali sottovalutazioni”. Per la Società di stratta di “un supporto essenziale per orientare i cittadini in una situazione che presenta molti aspetti di oggettiva incertezza, ma che proprio per questo richiede approcci rigorosi, scientificamente fondati ed esenti da suggestioni o pregiudizi. Come società scientifica, la SIMFER intende contribuire con i suoi mezzi di comunicazione alla diffusione delle informazioni provenienti solo da fonti istituzionali e scientificamente accreditate, quali il Ministero della Salute e l’ISS. Nel contempo si impegna contrastare la diffusione di notizie infondate, contraddittorie e potenzialmente dannose”.
 
Infine “apprezzamento per l’operato dei molti ricercatori impegnati ad approfondire le conoscenze sul nuovo Coronavirus ed a sviluppare terapie adeguate, ritenendo che la comunità scientifica, come già avvenuto in passato, sarà in grado di dare una risposta efficace a questa emergenza”.

06 marzo 2020
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