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Dieta personalizzata nel trattamento del cancro

di Anne Harding

Le diete su misura potrebbero un giorno svolgere un ruolo chiave nel trattamento del cancro, “affamando” i tumori di nutrienti chiave e persino aumentando l’efficacia di alcuni farmaci. È quanto emerge da una review degli studi condotta da ricercatori del Boston Children’s Hospital e della Harvard Medical School

31 MAR - (Reuters Health) – Per valutare l’efficacia di un’alimentazione studiata nella terapia oncologica, Naama Kanarek e colleghi hanno approfondito tre aree: come la limitazione di alcuni nutrienti influisce sul metabolismo cellulare e sull’interazione con le vie di segnalazione; come la supplementazione di alcuni nutrienti o l’esaurimento degli stessi potrebbe essere usato per curare il tumore e, infine, come dieta e terapia possono fornire un trattamento del cancro su misura.
 
“Sfortunatamente, siamo ancora lontani dall’effettuare raccomandazioni per specifiche aggiunte o restrizioni nutrizionali che migliorerebbero una terapia specifica – dice Naama Kanarek, autrice principale della review– Abbiamo bisogno che le persone comprendano che la dieta e la nutrizione possono essere tra i nuovi obiettivi della terapia del cancro in generale, proprio come parte del trattamento”.

Le restrizioni dietetiche del glucosio e del fruttosio, che alimentano la crescita del tumore, sono probabilmente utili nel trattamento di molti tipi di cancro, osservano gli autori. Sebbene non vi siano prove sufficienti per raccomandare, ad esempio, una dieta chetogenica, “ridurre il consumo di glucosio, monitorare i suoi livelli nel sangue e la secrezione di insulina nei pazienti e aiutare i pazienti a mantenere una dieta a basso contenuto di carboidrati probabilmente migliorerà la sopravvivenza a molti pazienti con il cancro”.

Altri potenziali approcci discussi da Kanarek e dal suo team comprendono la restrizione dietetica di aminoacidi come metionina e serina; l’integrazione con istidina o mannosio; e l’esaurimento farmacologico di asparagina, arginina, cistina, acido folico. Altri possibili obiettivi trattati nella revisione includono glutammina e glutammato, aspartato, alanina e acidi grassi.

“Sebbene la manipolazione dietetica di molti dei metaboliti esaminati qui abbia mostrato un chiaro beneficio pre-clinico e alcuni di essi abbiano mostrato risultati promettenti negli studi clinici, non ci sono ancora linee guida chiare o regimi raccomandati di modificazione dietetica per i pazienti con cancro – conclude Kanarek – Occorre un maggior lavoro clinico e più ricerca preclinica sulla comprensione di come le modifiche dietetiche inibiscono il cancro in vivo prima che gli interventi dietetici diventino un approccio comune alla terapia contro il cancro”.

Fonte: Nature

Anne Harding
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
 

31 marzo 2020
© Riproduzione riservata

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