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Coronavirus. Gravidanza e radiazioni, le rassicurazioni dei fisici medici


Le mamme possono recarsi serenamente nei propri Ospedali effettuare ecografie ed eseguire i controlli radiologici se necessari. Tutti gli ospedali, ricorda l’Associazione Italiana di Fisica Medica, hanno creato dei percorsi separati per i pazienti a cui è già stato diagnosticato il Covid oppure con il sospetto di averlo contratto, rispetto a tutti gli altri pazienti.

20 APR - Le donne in gravidanza possono recarsi serenamente nei propri Ospedali per eseguire i controlli radiologici se necessari, anche in questo tempo di emergenza sanitaria.
 
È questo il suggerimento che arriva dall’Associazione Italiana di Fisica Medica (Aifm) che ha offerto alcune raccomandazioni per le donne in gravidanza, preoccupate in questo momento emergenziale di doversi recare negli Ospedali sia per i normali controlli della gravidanza, sia nel caso di necessità di altre cure, interventi medici ed esami radiologici.
“È in questo particolare momento – sottolinea l’Aifm in una nota – che è necessario tranquillizzare le future mamme rispondendo ad alcune delle domande più ricorrenti sui rischi delle radiazioni ionizzanti in gravidanza, quali radiografia, mammografia e Tac ”.
 
L’Aifm chiarisce quindi  eventuali dubbi su possibili danni feto se la mamma si sottopone a un esame radiologico. “Per quanto concerne il feto, secondo gli studi scientifici più recenti, le dosi di radiazione utilizzate nella diagnostica per immagini non sono associate a danni misurabili. La principale preoccupazione legata all’esposizione alle radiazioni degli organi riproduttivi era un aumento del rischio di effetti sulla progenie; tuttavia, secondo la Pubblicazione 103 della Commissione internazionale sulla radioprotezione del 2007 ‘nessuno studio sull’uomo fornisce prove dirette di un eccesso di malattie ereditarie associato alle radiazioni’.  Allo stesso modo, le linee guida dell’American College of Obstetricians and Gynecologists, con l’approvazione dell’American College of Radiology, affermano che ‘con poche eccezioni, l’esposizione alle radiazioni di una radiografia, di un’acquisizione Tc, o di un esame di medicina nucleare espongono a una dose molto più bassa rispetto a quella che potrebbe indurre un danno fetale. Se così quanto detto vale per esami con esposizione nel distretto addominale - conclude l’Aism - i rischi saranno totalmente trascurabili per esami quali la mammografia che espone alle radiazioni il seno, distretto corporeo distante dal feto”.
 
“Non ci sono rischi per il feto anche per l’ecografia, che è l’esame principale per i controlli periodici in gravidanza” rassicurano i fisici medici perché l’esame ecografico non utilizza radiazioni, ma bensì onde sonore.
È bene soprattutto ricordare, sottolineano, “che tutti gli ospedali hanno creato dei percorsi separati per i pazienti a cui è già stato diagnosticato il Covid oppure con il sospetto di averlo contratto, rispetto a tutti gli altri pazienti. All’ingresso di tutti gli Ospedali viene effettuato uno screening con misurazione della temperatura e accesso consentito solo con la mascherina. Inoltre tutti gli Ospedali dotati di un Servizio di Fisica Sanitaria potranno mettere a disposizione le competenze dei loro Fisici medici per valutare anche singolarmente la stima della dose al feto per tutte le pazienti che lo richiedano e si sentano cosi più sicure per sé stesse e per il proprio bambino”.
 

20 aprile 2020
© Riproduzione riservata

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