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Pharma. Cresce la reputazione in Italia. Greco (AbbVie): “Un premio a qualità e innovazione”


Dall’indagine Pharma RepTrak2020, realizzata da The RepTrak Company, emerge una percezione di forte fiducia verso il comparto farmaceutico italiano. E la rilevazione è stata condotta nel periodo pre-pandemia. “I risultati dello studio ci incoraggiano nel percorso di rinnovato impegno in termini di comunicazione sul valore del settore farmaceutico”, osserva Fabrizio Greco, amministratore delegato di AbbVie Italia.

14 OTT - “Dialogo e collaborazione tra i diversi stakeholder sono cruciali per rispondere alla doppia sfida in termini di salute e di ripresa economica e l’Italia può svolgere un ruolo primario rendendosi ancora più attrattiva per la Ricerca”. La reputazione delle aziende farmaceutiche in Italia gode di ottima salute.
 
È quanto emerge dall’indagine Pharma RepTrak2020 – presentata come ogni anno da The RepTrak Company – che assegna quest’anno 2,9 punti in più rispetto al 2019 alla percezione di fiducia di 24 aziende farmaceutiche che operano in Italia. Il comparto farmaceutico, nella sua totalità, ha raggiunto una reputazione media pari a 70,9, superando la soglia dei 70 punti, valore che identifica una reputazione ‘forte’.

“I risultati dello studio ci incoraggiano nel percorso di rinnovato impegno in termini di comunicazione sul valore del settore farmaceutico”, commenta Fabrizio Greco, amministratore delegato di AbbVie Italia, “Tra le 7 dimensioni che concorrono a formare la valutazione dell’opinione pubblica è significativo che il settore farmaceutico totalizzi i punteggi più alti per prodotti e servizi di qualità e innovazione”.

La pandemia ha evidenziato la centralità della ricerca sia per la salute dei cittadini, sia per l’economia del Paese. Medici, personale sanitario, università, istituzioni e industria stanno lavorando uniti per rendere disponibili al più presto vaccini e trattamenti efficaci.

“AbbVie, oltre ad aver offerto un contributo nei mesi passati alla gestione dell’emergenza, è pienamente coinvolta, sia in Europa che a livello globale, nella ricerca di nuove soluzioni terapeutiche per il trattamento dei pazienti affetti da COVID-19 – sottolinea Greco – In questo momento la pandemia ci ricorda ancora una volta come la battaglia per la salute si possa vincere solo insieme. Dialogo e collaborazione tra i diversi stakeholder sono cruciali per rispondere alla doppia sfida in termini di salute e di ripresa economica e l’Italia può svolgere un ruolo primario rendendosi ancora più attrattiva per la Ricerca e le aziende del settore farmaceutico sono in prima fila, consapevoli del proprio ruolo”.

Presente nel nostro Paese dal 1949 (dapprima come Abbott), AbbVie conta in Italia circa 1.600 persone, di cui 900 impegnate nel polo industriale di Campoverde di Aprilia (LT), dove negli ultimi anni l’azienda ha investito 130 milioni di euro con l’obiettivo di renderlo sempre più efficiente, competitivo e sostenibile dal punto di vista ambientale. Lo stabilimento produce farmaci innovativi che sono destinati a oltre 110 paesi, a supporto di diverse aree terapeutiche.

AbbVie, anche nell’attuale fase di pandemia, è attiva su più fronti attraverso una fitta rete di collaborazioni con Università, istituzioni sanitarie, centri di ricerca e altre imprese nello studio di trattamenti efficaci per combattere il Covid. L’ultimo accordo di ricerca per un importo di 30 milioni di dollari è stato siglato da AbbVie con l’Università di Harvard, per studiare e sviluppare nuove terapie contro infezioni virali emergenti, in particolare quelle causate da coronavirus e altri virus che portano a febbri emorragiche. 

14 ottobre 2020
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