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Usa. Paraplegico muove di nuovo le mani dopo intervento rivoluzionario


L'uomo di 71 anni aveva perso la capacità di muovere gli arti a seguito di un grave incidente automobilistico. Ma grazie ad una tecnica chiamata "nerve transfer", i medici sono riusciti a ridargli la possibilità di scrivere e afferrare oggetti. Secondo gli esperti potrebbe non essere un caso isolato.

16 MAG - Avere un incidente stradale grave e rimanere paralizzato: uno spaventoso incubo per molti, una terribile realtà per qualcuno. Ma se fosse possibile ritornare a muovere gli arti – almeno in parte – dopo un evento del genere? Questo sogno è diventato oggi realtà per un cittadino americano di 71 anni, diventato paraplegico dopo un trauma alla vertebra C7 avuto in un incidente automobilistico due anni fa: i neurochirurghi e i chirurghi plastici della Washington University School of Medicine di St. Louis sono riusciti nell’impossibile, riattivando parzialmente la mobilità delle dita di questo signore, permettendogli dunque di muovere le estremità. L’evento più unico che raro è stato descritto in un articolo apparso sul Journal of Neurosurgery, accompagnato da un video che mostra i movimenti dell’anziano signore (vedi video a fondo pagina).
 
L’uomo, che era rimasto completamente paralizzato dalla vita in giù, aveva completamente perso la capacità di piegare e distendere le dita, tanto che i suoi muscoli delle mani si erano nel tempo atrofizzati. Per restituire al paziente la capacità di stringere i pugni, gli scienziati hanno dovuto trasferire i nervi funzionanti in due fasi separate, una per ogni mano: hanno prelevato dal braccio alcuni nervi ancora funzionanti, ma dal ruolo secondario, e li hanno “trapiantati” a sostegno del nervo mediano, parte del quale permette proprio di afferrare oggetti. Quando un paziente subisce un trauma che gli impedisce di muovere un dato muscolo, è infatti possibile usare una tecnica chiamata “nerve transfer”, che consiste nel sostituire le parti del sistema nervoso periferico che non funzionano più con nervi ancora funzionanti che però hanno ruoli meno importanti, o che hanno funzioni che sono svolte anche da altre fibre nervose. Chiaramente questo è stato possibile perché il paziente aveva subito un danno ai nervi che gli permettevano di muovere le mani, che dunque risultavano paralizzate, ma le sue braccia non avevano perso la capacità di reagire agli stimoli elettrici mandati dal cervello.
Otto mesi dopo l’intervento, il paziente ha dunque ricominciato a fare piccoli movimenti del pollice, dell’indice e delle dita centrali della mano sinistra. Dopo ancora due mesi ha mostrato gli stessi miglioramenti anche nell’altra mano, mentre quando è stato scritto l’articolo riusciva anche a scrivere, sebbene con qualche difficoltà.
Secondo gli autori dello studio un risultato del genere potrebbe essere ripetuto, e questa capacità di recupero dei nervi potrebbe essere possibile anche dopo molto tempo da un incidente grave.
 
Laura Berardi
 
 
Il video con le immagini diffuso dalla Washington University School of Medicine:
 

16 maggio 2012
© Riproduzione riservata

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