Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 20 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

La Tavr può migliorare la funzione neurocognitiva

di Marilynn Larkin

Dopo la sostituzione della valvola aortica transcatetere (TAVR), alcuni pazienti possono sperimentare un miglioramento della funzione neurocognitiva. Questo miglioramento è più evidente rispetto a quello che si registra tra i pazienti che si sottopongono sostituzione chirurgica della valvola aortica (SAVR). È quanto emerge dall’analisi post hoc dello studio multicentrico PARTNER 3, che ha coinvolto 1.000 pazienti.

23 NOV - (Reuters Health) – In una piccola analisi post-hoc, i pazienti con punteggi al basale nel range basso-normale o inferiori al Mini-Mental Status Examination (MMSE) hanno fatto registrare un miglioramento neurocognitivo, dopo sostituzione della valvola aortica transcatetere (TAVR), maggiore rispetto a coloro che erano stati sottoposti a sostituzione chirurgica della valvola aortica (SAVR).
 
L’analisi post-hoc dello studio multicentrico PARTNER 3 ha coinvolto 1.000 pazienti a basso rischio con grave stenosi aortica assegnati a caso a TAVR o SAVR. L’analisi è stata condotta da Srinivasa Potluri e colleghi del Baylor Scott and White The Heart Hospital-Plano in Texas.

Il punteggio medio al basale misurato dal MMSE era di 28,6 su una scala da 1 a 30, con punteggi da 20 a 24 che indicavano lieve demenza, da 13 a 20 demenza moderata e punteggi inferiori che indicavano demenza grave. 165 pazienti su 926 (17,8%) presentavano punteggi al MMSE pari o inferiori a 27.
Complessivamente, è stato osservato un miglioramento minimo nel MMSE dal basale ai 30 giorni successivi e non è stato rilevato alcun miglioramento a un anno con qualsiasi procedura.

Tuttavia, un focus sui pazienti con punteggi al basale pari o inferiori a 27 ha mostrato un miglioramento significativo nel MMSE a 30 giorni (2,4 punti; 150 partecipanti) e a un anno (2,2; 144 partecipanti). Anche se i punteggi sono migliorati con entrambi i trattamenti, il miglioramento è stato più evidente fra i pazienti trattati con la TAVR rispetto quelli sottoposti a SAVR (2,7 versus 1,5).

“Continueremo a raccogliere informazioni neurocognitive per i pazienti che si sottopongono a TAVR. Questo studio è un follow-up di un anno e i pazienti continueranno a essere seguiti”, affermano i ricercatori.

Fonte: JACC: Cardiovascular Interventions

Marilynn Larkin

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

23 novembre 2020
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy