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Covid. A decidere se somministrare i monoclonali saranno i medici di famiglia e delle Usca. Ecco la determina di Aifa

di L.F.

Pubblicate in Gazzetta ufficiale le indicazioni per la somministrazione degli anticorpi monoclonali della Eli Lilly. Raccomandato il trattamento nell’ambito di una struttura ospedaliera o comunque in setting che consentano una pronta ed appropriata gestione di eventuali reazioni avverse gravi. Trattamento va fatto non oltre i dieci giorni dall’inizio dei sintomi. Esclusa la somministrazione per i pazienti ricoverati in ospedale. LA DETERMINA

10 MAR - Arrivano le indicazioni da parte di Aifa per l’utilizzo degli anticorpi monoclonali della Eli Lilly. In primi si stabilisce che la selezione del paziente è affidata ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, ai medici delle USCA(R) e, in generale, ai medici che abbiano l’opportunità di entrare in contatto con pazienti affetti da COVID di recente insorgenza e con sintomi lievi-moderati e di indirizzarli rapidamente alla struttura presso la quale effettuare il trattamento e deve avvenire nel rispetto dei criteri fissati dalla CTS.

 
Viene poi precisato che la prescrivibilità del prodotto è limitata ai medici operanti nell’ambito delle strutture identificate a livello locale per la somministrazione ed è raccomandato il trattamento nell’ambito di una struttura ospedaliera o comunque in setting che consentano una pronta ed appropriata gestione di eventuali reazioni avverse gravi.
 
In ogni caso la prescrizione ed il trattamento devono garantire la somministrazione del prodotto il più precocemente possibile rispetto all’insorgenza dei sintomi, e comunque non oltre i dieci giorni dall’inizio degli stessi.
 
 
Nella determina si istituisce poi un registro dedicato all’uso appropriato e al monitoraggio dei medicinali a base di anticorpi monoclonali. Per le reazioni avverse riguardanti il medicinale di cui alla presente determina si applica quanto previsto dal decreto del Ministro della salute 30 aprile 2015 citato in premessa.
 
E in questo senso i medici e gli altri operatori sanitari, nell’ambito della propria attività, sono tenuti a segnalare, entro e non oltre le trentasei ore, le sospette reazioni avverse dei medicinali utilizzati ai sensi della presente determina, in modo completo e secondo le modalità pubblicate sul sito istituzionale dell’AIFA.
 
L’azienda sanitaria è poi tenuta ad aggiornare le informazioni per gli operatori sanitari e le informazioni per il paziente. In caso di modifiche della documentazione, l’azienda ne dà tempestiva comunicazione ad AIFA, al fine di concordarne il contenuto.
 
Infine la struttura sanitaria responsabile dell’impiego dei medicinali a base di anticorpi monoclonali, è tenuta ad acquisire il consenso informato.
 
L.F.

10 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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