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Ipertensione. Terapie in associazione fissa migliorano aderenza e sostenibilità della spesa


Secondo uno studio europeo i risparmi potenziali sono pari a 1,8 mln ogni 10mila ipertesi. La nuova associazione triplice fissa Daiichi Sankyo sarà presto disponibile in Italia. Lanciato il nuovo sito HypertensionCare.it per aiutare i medici ad affrontare le nuove sfide nel trattamento dell’ipertensione.

12 GIU - Secondo i dati europei, presentati in occasione dell’Hypertension Care Day, per i pazienti ipertesi la terapia in associazione fissa consente non solo una migliore aderenza terapeutica e un miglior controllo pressorio, ma anche un risparmio nei costi. Lo studio ha mostrato un potenziale risparmio complessivo di 1,8 mln di euro all’anno per ogni 10mila ipertesi nei cinque Paesi europei considerati (Spagna, Regno Unito, Italia, Germania e Francia), grazie al passaggio dalla combinazione estemporanea di 2 antipertensivi alla combinazione fissa degli stessi. I risparmi si ottengono attraverso il miglioramento dell’aderenza terapeutica e la conseguente riduzione del rischio di ospedalizzazione e dei costi sanitari associati.

L’aderenza e la persistenza al trattamento sono un reale problema per i pazienti ipertesi, visto che circa il 50% interrompe la terapia dopo un anno. Una delle ragioni della bassa aderenza alla terapia risiede nel numero di compresse che i pazienti devono assumere. In molti casi, infatti, è necessaria un’associazione di almeno due farmaci per raggiungere un controllo pressorio ottimale e il 15-20% dei pazienti richiede anche un’associazione triplice. I pazienti possono assumere combinazioni estemporanee di due o più compresse oppure un’associazione fissa in un’unica compressa.

“Il vantaggio di assumere una sola compressa piuttosto che due o tre svolge un ruolo importante per il miglioramento dell’aderenza al trattamento, pari mediamente all’11% in Europa con il passaggio dalla terapia estemporanea a quella con associazione fissa - ha spiegato Lorenzo Terranova, docente di economia sanitaria all’Università La Sapienza di Roma e autore dello studio - questo risultato, insieme all’evidenza di una potenziale riduzione dei costi, mostra tutto il beneficio derivante dall’impiego delle associazioni fisse nei pazienti appropriati”.

La nuova associazione triplice fissa antipertensiva Daiichi Sankyo (olmesartan medoxomil, amlodipina e idroclorotiazide) ha ottenuto il parere positivo delle autorità regolatorie per l’indicazione aggiuntiva in pazienti adulti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata attraverso la combinazione doppia fissa olmesartan medoxomil e amlodipina. La nuova indicazione offre ai medici la possibilità di prescrivere l’associazione fissa triplice a quei pazienti che non hanno raggiunto un adeguato controllo pressorio con la combinazione doppia, senza la necessità di aggiungere un’altra compressa singola, come passaggio intermedio. Questa associazione sarà presto disponibile anche in Italia.

Come parte del programma HypertensionCare, Daiichi Sankyo Italia ha lanciato il nuovo sito Web HypertensionCare.it, che fornisce informazioni e servizi per aiutare i medici ad affrontare le nuove sfide della gestione quotidiana dei pazienti ipertesi. Le informazioni vengono continuamente aggiornate e coprono ogni argomento, dalla diagnosi, al trattamento e alla compliance del paziente iperteso.
“Il lancio di HypertensionCare.it testimonia il continuo impegno di Daiichi Sankyo ad ascoltare i bisogni dei medici e dei pazienti e ad offrire loro strumenti e servizi a valore aggiunto per gestire al meglio l’ipertensione”, ha dichiarato Antonino Reale, amministratore delegato Daiichi Sankyo Italia.
 

12 giugno 2012
© Riproduzione riservata

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