Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 20 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Artrite psoriasica. Un nuovo studio su Ustekinumab: "Confermati effetti terapeutici"


Il farmaco, un anticorpo monoclonale umano, riduce del 20% i segni della malattia nella metà dei pazienti trattati, con picchi che arrivano anche al 50 o al 70 per cento. Già efficace sia sull’artrite psoriasica che sulla psoriasi a placche, si attendono ulteriori dati sul trattamento della psoriasi attiva.

14 GIU - Presentati nel corso del Congresso Annuale dell’European League Against Rheumatism (EULAR), la Lega delle società europee di reumatologia, i risultati di un nuovo studio sul l’inibitore delle interleuchine (IL)-12/23 ustekinumab, usato per il trattamento dell’artrite psoriasica, una malattia infiammatoria immuno-mediata cronica – dall’eziologia sconosciuta – caratterizzata sia da flogosi delle articolazioni, che da lesioni cutanee associate a psoriasi. I 615 pazienti che hanno partecipato al trial di fase III presentato, hanno mostrato miglioramenti significativi dei segni e dei sintomi della malattia.
 
La patologia è poco conosciuta, anche se stime dimostrano che potrebbe colpire addirittura 37 milioni di persone nel mondo.  “Circa il 15% dei soggetti con psoriasi sviluppano artrite psoriasica, una malattia problematica, fonte di forte sofferenza per coloro che ne sono colpiti, per la quale attualmente esistono limitate opzioni terapeutiche.  Questi nuovi risultati sono di grande rilevanza per reumatologi e dermatologi, perché mostrano l’efficacia di ustekinumab nel migliorare i sintomi della malattia a livello articolare”, ha dichiarato Iain B. McInnes, docente di Medicina Sperimentale e Reumatologia e direttore dell’Istituto di Malattie Infettive, Immunitarie e Flogistiche dell’Università di Glasgow. 
I dati presentati al Congresso EULAR si riferiscono allo studio di Fase 3 PSUMMIT I - un trial  multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso  placebo, nel quale ustekinumab, anticorpo monoclonale umano anti-IL-12/23p40-umana, è stato somministrato per via  sottocutanea, a soggetti con artrite psoriasica attiva – e dimostrano una riduzione significativa dei segni e dei sintomi dell’artrite psoriasica . I pazienti sono stati assegnati in randomizzazione a tre gruppi per ricevere ustekinumab 45 mg o ustekinumab 90 mg alle settimane 0,4, e successivamente ogni 12 settimane o placebo.  Alla settimana 16, i pazienti con meno del 5% di miglioramento in termini di numero di articolazioni dolenti e tumefatte sono stati  passati a ustekinumab 45 mg (pazienti che sino a quel momento avevano assunto placebo) o ustekinumab 90 mg (pazienti che sino a quel momento erano stati in trattamento con ustekinumab 45 mg).
Gli sperimentatori hanno riferito che i pazienti trattati con il farmaco hanno ottenuto anche miglioramenti significativi dei parametri di funzionalità fisica, inclusi quelli riguardanti dattilite ed entesite (due manifestazioni frequenti dell’artrite psorisiaca con tumefazione e dolore) e della psoriasi a placche. 
 
Secondo quanto riportato durante il congresso, alla settimana 24 dello studio, il 42% e il 50% dei pazienti che hanno ricevuto rispettivamente ustekinumab 45 mg e 90 mg, hanno ottenuto un miglioramento di almeno il 20% dei segni e sintomi secondo i criteri dell’American College of Rheumatology (ACR) rispetto al 23 % dei pazienti che hanno ricevuto placebo (P < 0,001). Le risposte ACR sono state superiori con ustekinumab rispetto a placebo indipendentemente dall’uso di metotrexate. Una percentuale significativamente superiore di pazienti nei gruppi in trattamento con ustekinumab 45 mg e 90 mg ha ottenuto anche i punteggi ACR 50 ed ACR 70, che corrispondono a un miglioramento di almeno il 50 e 70% dei segni e sintomi, sempre secondo i criteri dell’American College of Rheumatology. I partecipanti allo studio che hanno ricevuto il farmaco hanno inoltre ottenuto miglioramenti clinicamente rilevanti di funzionalità fisica misurata con indice Health Assessment Questionnaire Disability Index (HAQ-DI), di entesite (flogosi delle entesi, i siti di inserzione dei tendini e dei legamenti sull’osso) e dattilite (flogosi delle dita delle mani o dei piedi). 
 
PSUMMIT I ha anche valutato l’efficacia di ustekinumab nel trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo. Dei 440 pazienti con almeno il 3% di superficie corporea coinvolta all’inizio dello studio, il 57% di quelli che hanno ricevuto ustekinumab 45 mg e il 62% di coloro che hanno ricevuto ustekinumab 90 mg ha ottenuto un miglioramento di almeno il 75% della psoriasi, misurato con punteggio Psoriasis Area Severity Index (PASI 75) alla settimana 24, rispetto all’11,0% del placebo. Il trattamento con ustekinumab è stato generalmente ben tollerato con percentuali simili di pazienti che hanno avuto almeno un effetto avverso (EA) sino alla settimana 16, il periodo controllato verso placebo, nel gruppo ustekinumab (42%) e placebo (42 %).  Eventi avversi seri sono stati riferiti nel 2% dei pazienti trattati con ustekinumab e nel 2% di coloro che hanno ricevuto placebo. Non si è verificato alcun caso di tubercolosi, infezioni gravi, opportunistiche, eventi avversi cardiovascolari maggiori, né mortalità per tutto il periodo con controllo a placebo, ovvero sino alla settimana 16 dello studio. Si è verificato 1 caso di ictus nel gruppo ustekinumab 45 mg nel periodo successivo a quello con controllo a placebo.
 
Ustekinumab viene attualmente valutato in un programma di sperimentazione clinica di Fase 3 per il trattamento dell’artrite psoriasica attiva, ed è un farmaco approvato in 65 Paesi per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo. “Questi dati offrono importanti nuove conoscenze sull’efficacia di ustekinumab nel trattamento dell’artrite psoriasica su molteplici misure della malattia”, ha commentato Alice B. Gottlieb, primario di Dermatologia al Tufts Medical Center e Professore di Dermatologia Harvey B. Ansell, Facoltà di Medicina dell’Università Tufts, oltre che sperimentatore dello studio.  “Per i medici che trattano pazienti che convivono con artrite psoriasica attiva, il potenziale di ustekinumab per la terapia di questa malattia infiammatoria cronica è promettente. Ora non ci resta che attendere, con interesse, ulteriori dati dal programma di sviluppo clinico di Fase 3 sull’artrite psoriasica, che ci consentano di valutare in modo più completo l’efficacia e la sicurezza di ustekinumab nel trattamento di questa malattia infiammatoria complessa”. 

14 giugno 2012
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy