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Il caffè fa bene ai muscoli. Degli adulti, ma anche a quelli degli anziani


Non ha invece effetti sui più giovani. Ecco i risultati di uno studio presentato dalla Coventry University: la caffeina migliora le prestazioni dei muscoli di topi anziani, rallentandone l’invecchiamento e prevenendo cadute e lesioni.

03 LUG - Il caffè può aiutare a rimanere forti durante gli anni della terza età. A dirlo non è una pubblicità di qualche famoso marchio di produzione di una delle bevande più amate dagli italiani, ma uno studio presentato nel corso del meeting della Society for Experimental Biology, che ha avuto luogo la settimana scorsa a Salisburgo: secondo i dati presentati dai ricercatori della Coventry University, infatti, la caffeina aumenterebbe la potenza dei muscoli più ‘vecchi’, suggerendo che il consumo della bevanda nera potrebbe aiutare gli anziani a mantenere la loro forza, diminuendo cadute e lesioni.
 
Le idee di partenza sono due, e molto semplici: da una parte i medici conoscono bene gli effetti positivi della caffeina sull’organismo sano (a patto che non sia troppo giovane, ancora in fase di sviluppo), soprattutto sui muscoli; dall’altra sanno che man mano che si avanza con l’età il corpo si indebolisce, e i muscoli diventano meno potenti. Perché non testare allora se la prima osservazione potesse avere effetti sul secondo problema? E in effetti – quantomeno nei topi – le due idee sembrano sposarsi bene: la sostanza contenuta nel caffè, seppure meno efficace che negli organismi più giovani, poteva aiutare i tessuti dei topi più vecchi ad ottenere performance migliori, contribuendo a limitare le lesioni.
In particolare, i ricercatori hanno testato gli effetti della caffeina sui topi molto giovani (3 settimane di età), in quelli adulti (10 e 30 settimane di età) e nei topi anziani (50 settimane di età), controllando le prestazioni prima e dopo la somministrazione della sostanza. Tenendo sotto osservazione i muscoli volontari del diaframma e delle gambe (nello specifico il muscolo estensore lungo delle dita, che si trova a contatto con la tibia), hanno così confermato gli effetti benefici già noti sugli adulti e l’assenza di benefici per i roditori ancora in fase di sviluppo, ma soprattutto hanno dimostrato l’idea che le performance delle cavie più anziane potesse migliorare sotto l’effetto di caffeina.
I miglioramenti sono modesti, di qualche punto percentuale rispetto ai topi che non erano trattati con caffeina: per i topi adulti si tratta di un miglioramento del 5% per il diaframma e del 6% per il muscolo della gamba, mentre per i topi anziani scendeva al 3% e 2% rispettivamente. Nonostante questo, i ricercatori sono convinti che la sostanza, usata in combinazione con terapie riabilitative o con altri farmaci, potrebbe essere molto utile, soprattutto alla luce di altri studi recenti che hanno dimostrato come il consumo di caffè allunghi l’aspettativa di vita.
 
“Naturalmente non si possono sostituire buone abitudini come quella di mantenere uno stile di vita attivo o una dieta bilanciata con l’uso di caffeina”, ha specificatoJason Tallis, primo autore dello studio. “Tuttavia, il nostro lavoro dimostra come le persone che stanno invecchiando possono trarre dei benefici dal consumo moderato di caffè”.

03 luglio 2012
© Riproduzione riservata

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