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Scienza e Farmaci

Il prezzo delle allergie. Costano 1,7 miliardi al giorno, ma con l’immunoterapia si abbatterebbe la spesa in tre anni

16 MAG - Le malattie allergiche respiratorie rappresentano, contrariamente a quanto comunemente si pensa, un peso economico e sociale non indifferente. Non solo per il paziente che ne sperimenta i sintomi e gli effetti dannosi sulla qualità di vita e deve pagare di tasca propria i farmaci di automedicazione e non rimborsati, ma anche per le strutture sanitarie gravate dal peso delle prestazioni da erogare, per il Sistema Sanitario che fornisce i farmaci con cui spesso queste malattie e le loro complicanze sono trattate, e infine per la collettività gravata dai costi sociali. Le cifre, seppur non recentissime, lo dimostrano: alla fine degli anni '90 il costo diretto delle riniti allergiche in Europa era di 1-1,5 miliardi di euro, mentre la perdita di produttivià a carico dei datori di lavoro nel 2011 è stata stimata in 100 miliardi di euro. Cifre su cui Patrizia Berto, esperta di farmacoeconomia, ha fatto il punto lo scorso febbraio a Milano, nel corso di un Media Training sulla “Sindrome allergica respiratoria”.

“Non vi sono dati certi sugli attuali costi diretti della rinite allergica in Europa", ha spiegato. "Vi sono dati per alcuni paesi. L’Efa Book on Respiratory Allergies riporta costi diretti per anno pari a 118 milioni di euro nel 2005 in Finlandia e 220 milioni nel 2000 in Germania”. Il Global Allergy and Asthma European Network ha calcolato che in Europa vi sia annualmente una perdita di produttività per i datori di lavoro di circa 100 miliardi nel 2011 “per effetto di rinite allergica non adeguatamente trattata sui lavoratori che si recano comunque al lavoro”.

Per quanto riguarda l'Italia, il Rapporto Osmed 2012 ha calcolato che nel nostro Paese, ogni giorno, sono state assunte 95 dosi di farmaci respiratori ogni 1.000 abitanti con una spesa complessiva di 1,7 miliardi di euro (7° posto a valore) dei quali 1,1 miliardi a carico del Ssn e 0,6 a carico del cittadino per farmaci di automedicazione acquistati direttamente in farmacia o non rimborsati dal Ssn. “Una parte significativa di questi costi – ha aggiunto Berto - è sicuramente attribuibile alla gestione dei sintomi delle malattie allergiche respiratorie”.

Una spesa che potrebbe essere ridotta con un impiego più diffuso dell'immunoterapia specifica rispetto al solo trattamento sintomatico delle malattie allergiche respiratorie. Uno studio italiano del 2006 (di Berto e Canonica), condotto su 25 centri allergologici e 2.230 pazienti con rinite ed asma, ha infatti evidenziato che l’uso dell’immunoterapia nella forma sub-linguale SLIT è economicamente più vantaggioso rispetto al solo trattamento sintomatico, con un pareggio dei costi a 3 anni e mezzo dall’inizio della terapia su un periodo di 6 anni. Dati confermati anche da un altro studio italiano (di Ariano), che valutando un gruppo pazienti con rinite ed asma da polline di parietaria, ha visto che già al secondo anno il costo dell’immunoterapia associata al trattamento farmacologico è inferiore a quello dei soli farmaci, e che il risparmio al terzo anno raggiunge il 50%. Nella valutazione a 6 anni, 3 anni dopo la conclusione del trattamento con immunoterapia, il risparmio raggiunge l’80%, senza contare che i pazienti sono anche più soddisfatti: nel 65% dei casi valutano i risultati 'molto buoni' o 'eccellenti'. E anche in ambito pediatrico, si è visto che la somma dei costi diretti e indiretti è tre volte inferiore, passando da 2.672 euro l’anno a 629 euro.

“In Italia l’immunoterapia è a carico del Ssn solo in alcune regioni e con variazioni da una Regione all’altra", ha tuttavia denunciato Berto. "Eppure - ha ribadito - è un trattamento che affianca all’efficacia e alla tollerabilità anche un vantaggio di tipo economico, se utilizzato a lungo termine, prescritto e somministrato correttamente. Il rimborso dell'immunoterapia, come già avviene in molte Regioni, garantirebbe, oltre al miglioramento della qualità della vita dei pazienti allergici, anche un consistente risparmio per il Ssn e per la collettività”.
 

16 maggio 2014
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