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Sicilia. Continua il confronto tra Regione e Infermieri sul problema della carenza di organici

Ieri audizione degli infermieri in Commissione Affari Sociali. Ribadita la presenza, in Sicilia, di 3,9 infermieri ogni mille abitanti, contro gli 8 del Veneto, e nonostante ve ne siano 2.600 disoccupati. Disponibilità della Regione ad affrontare il problema, “ma sulle ferie estive la responsabilità è dei Direttori Generali delle Asp”.

11 GIU - Nuovo capitolo della protesta messa in atto dagli infermieri siciliani contro le linee regionali per la rideterminazione degli organici infermieristici. Ieri, 10 giugno, il coordinamento regionale Ipasvi è stato audito in VI Commissione Affari Sociali e Sanitari. “La delegazione Ipasvi – riferisce una nota del coordinamento - ha avuto modo di confrontarsi con i parlamentari presenti e di avere delle risposte dall’assessore Borsellino invitata all’audizione. E’ stato ribadito che purtroppo la regione Sicilia non ha investito sulla risorsa infermiere e difatti, come è noto, risulta tra le regioni più povere quanto a risorse infermieristiche, avendo la stessa investito in modo irrisorio su tale risorsa nella gestione economica organizzativa del suo SSR collocandosi agli ultimi posti in Italia con un rapporto di 3.9 infermieri per mille abitanti, contro 8 per mille del Veneto e 12 per mille dei paesi OCSE, per contro registriamo 2.600 disoccupati”.

Gli infermieri hanno quindi ribadito “l’impossibilità ad evadere la domanda di assistenza dei cittadini, da parte del personale infermieristico, a causa della sempre più insufficiente dotazione organica conseguenziale alla mancata sostituzione dei decessi, delle gravidanze, delle aspettative ecc.; considerata l’apertura di nuove U.O. e servizi quali: SUAP, RSA, PTA, Hospice e ambulatori infermieristici e il potenziamento dei centri hub rispetto agli spoke”. In tutti questi casi, denuncia infatti il Coordinamento, “il personale infermieristico che ha permesso l’incremento o l’apertura di dette strutture è stato sottratto dalle corsie ospedaliere determinando ulteriori carenze negli organici. Il tutto è dimostrato dallo sforamento del badget dello straordinario con la reperibilità utilizzata per sopperire all’ordinario e il cumulo di ferie pregresse”. Alla Commissione il coordinamento ha poi chiesto di “attenzionare il mancato inserimento dell’infermiere pediatrico nelle dotazioni organiche e di favorirne gli sbocchi occupazionali a vantaggio dei cittadini utenti” e denunciato “l’attuale utilizzo di personale non qualificato, con contratto di operaio, che vicaria il personale di supporto”.

“Con estrema gratitudine – si legge nella nota del coordinamento - sottolineiamo gli interventi dell’assessore On. Lucia Borsellino che ha confermato la volontà di rivalutare, in rialzo, i coefficienti del personale infermieristico e di supporto a seguito del Sit-in organizzato dal Coordinamento Regionale IPASVI il 03 giugno scorso dinanzi all'Assessorato della Salute ed, inoltre, ha condiviso la nostra richiesta in merito all’adeguata considerazione del professionista infermiere, definendola figura nodale, e all’ulteriore investimento che si propone sia sul nuovo assetto organizzativo dei nosocomi che del territorio. In merito al personale di supporto ritiene indispensabile diversificare le competenze per ottimizzarne l’organizzazione. Sottolineiamo, con estrema gratitudine, gli interventi dei parlamentari On.li Nino Oddo e Stefano Zito i quali a supporto delle istanze dell’Ipasvi il primo ha manifestato  particolare sensibilità nel prendersi carico delle problematiche che affliggono la professione infermieristica come più volte ha rimarcato di essere intervenuto nei confronti dell’assessorato per velocizzare le istanze in itinere per superare l'impasse sulla carenza del personale infermieristico ed OSS; il Vice Presidente della commissione Sanità, Zito, ha riaffermato l’impegno nei confronti della professione infermieristica testimoniata da un disegno di legge presentato dal Suo movimento per acclarare la necessità strategica di puntare ad una organizzazione dell’assistenza infermieristica a partire da un servizio infermieristico che parta dall’assessorato e abbia una visione gestionale completa in ambito: ospedaliero, territoriale e formativo con un ulteriore riferimento all’inserimento dell’infermiere di famiglia nella presa in carico degli assistiti al proprio domicilio”.  

La nota “dolente” dell’incontro, per il Coordinamento, è stata in riferimento alla richiesta di un intervento urgente per la criticità ferie estive. “L’On. Fontana ha asserito che gli interventi sono diversificati per singola ASP e che la responsabilità nella loro autonomia è dei Direttori Generali”.
 

11 giugno 2015
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