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La continuità Ospedale-Territorio alla luce del Decreto 2234, workshop a Catania

Con il contributo non condizionato di Mylan, si è svolto a Catania il workshop “La continuità Ospedale-Territorio alla luce del Decreto 2234: opinioni a confronto”.  "Il paziente che entra in Ospedale riceve una serie di servizi assistenziali che devono proseguire anche una volta dimesso e tornato a casa" ha dichiarato Giuseppe Giammanco, Direttore Generale dell'Asp di Catania

13 MAG - Con l’obiettivo di trovare un punto di incontro tra gli stakeholders del Sistema salute e porre le basi per un documento congiunto tra le parti, per incrementare e migliorare la Continuità Ospedale-Territorio, si è svolto, grazie al contributo non condizionato di Mylan, il workshop “La continuità Ospedale-Territorio alla luce del Decreto 2234: opinioni a confronto”.

“La continuità Ospedale-Territorio può rappresentare un’opportunità per il Sistema Sanitario - spiega Giuseppe Giammanco, Direttore Generale Asp Catania  - se eseguita in modo appropriato. Il paziente che entra in Ospedale riceve una serie di servizi assistenziali che devono proseguire anche una volta dimesso e tornato a casa: dal ciclo terapeutico, alle terapie farmacologiche e di supporto, come ad esempio i presidi. Ancora questa continuità non riesce ad essere a pieno regime, con discrepanze che si riflettono sulla qualità assistenziale: il decreto Assessoriale 2234 della Regione Sicilia, in materia di disposizioni inerenti le prescrizioni medicinali, vuole dare risalto all’importanza della continuità Ospedale-Territorio. Tutti gli attori del sistema Sanità Sicilia possono e devono contribuire per il raggiungimento di un obiettivo condiviso: rendere disponibili risorse attraverso il loro efficiente impiego.”.

“La diffusione dei farmaci equivalenti - dichiara Rosario Cunsolo, Presidente ANMDO Sicilia -, pur rappresentando una risorsa per il SSN, qui in Italia procede molto a rilento rispetto ai principali Paesi europei. Anche a livello nazionale si registrano variabilità territoriali, l’impiego di equivalenti nelle regioni del Nord è mediamente maggiore rispetto a quelle del Sud. Inoltre, nell’ambito della continuità Ospedale-Territorio, ciò che viene utilizzato in ambiente ospedaliero, per lo più farmaci equivalenti frutto di acquisizione tramite gare, spesso non trova la ‘continuità terapeutica’ sul territorio. A tal fine i medici delle direzioni sanitarie e quelle di presidio costituiscono quel ponte trasversale che è chiamato a mettere in contatto ospedale e territorio anche attraverso la promozione dell'aderenza terapeutica, quale ulteriore strumento di appropriatezza nella continuità assistenziale”.

“Mylan è da sempre impegnata a fianco del sistema sanitario - conclude Cinzia Falasco Volpin, Amministratore Delegato Mylan  -nell’identificazione di soluzioni che favoriscano la sostenibilità e l’appropriatezza, così da continuare a garantire ai pazienti accesso alle terapie e alle migliori cure”.
 
Lorenzo Proia

13 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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