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Sicilia. Lettera aperta dello Smi a Gucciardi: “No alle Guardie mediche sulle ambulanze del 118”

Con una lettera aperta all'Assessore regionale della Salute della Regione Sicilia, Baldassare Gucciardi, il Sindacato dei Medici Italiani (Smi) evidenzia le "discrepanze che si verificano nella gestione dell’assistenza territoriale nella delicata area dell’emergenza", e che trovano il loro "apice disfunzionale" nel periodo estivo nelle località turistiche e  balneari

25 LUG - Con una lettera aperta all'Assessore regionale della Salute della Regione Sicilia, Baldassare Gucciardi, il Sindacato dei Medici Italiani (Smi) evidenzia, ancora una volta, le "discrepanze che si verificano nella gestione dell’assistenza territoriale nella delicata area dell’emergenza", e che trovano il loro "apice disfunzionale" nel periodo estivo nelle località turistiche e  balneari.

Santo Angileri, Responsabile regionale di Continuità Assistenziale ed Emanuele Cosentino, Responsabile Regionale di Emergenza territoriale, nella missiva spiegano come "soprattutto nel territorio ragusano si assista a un utilizzo improprio dei medici di Continuità Assistenziale e soprattutto di quei giovani medici, neolaureati, che vengono costantemente e impropriamente allertati dalle Centrali Operative del sistema di Emergenza Territoriale, il 118, per intervenire a soccorso di utenti le cui caratteristiche di assistenza necessaria vengono comunemente classificate come codici rossi".

"Ciò - aggiungono dallo Smi - determina un’inefficienza assistenziale notevole, stante proprio la frequenza con cui il sistema di Emergenza Territoriale ricorre a tali professionisti i quali, per la destinazione di impiego e la tipologia contrattuale, hanno una altra preparazione diversa rispetto alle esigenze di un moderno sistema di Emergenza: si trovano ad operare in mezzi, le ambulanze, di cui non conoscono né le dotazioni né il loro corretto utilizzo. I rischi sono evidenti: una inadeguatezza nel soccorso che potrebbe essere fatale, date le caratteristiche di utenza servita e la formazione richiesta, con conseguente aumento di contenziosi legali".

"Se è pur vero - proseguono dallo Smi - infatti, che secondo le Linee Guida di protocolli e procedure Servizio S.U.E.S. 118, il servizio di Continuità Assistenziale è riferimento dell’operatore di Centrale, nello stesso contesto vengono delimitate le funzioni che coinvolgono i medici di CA.  Ebbene, nella pratica quotidiana le statistiche di allerta che le CO di 118 indirizzano verso il servizio di Guardia Medica, nonché la tipologia di intervento richiesta, specie nei Presidi turistici stagionali, risultano veramente spropositate. Poiché tali condizioni ricorrono con nota cadenza annuale, e in considerazione del prevedibile afflusso turistico specie estivo (nella provincia di Ragusa ai circa 320.000 residenti si sommano annualmente quasi 150.000 turisti..), sarebbe opportuno che chi amministra le attività sanitarie, sia a livello regionale che locale, programmi in modo adeguato i fabbisogni dell’utenza".

Infine lo Smi fa un appello affinché si intervenga urgentemente "nelle sedi opportune, perché si interrompa l’uso incongruo dei medici di Continuità Assistenziale nel servizio di Emergenza territoriale", oppure, denunciano, "dobbiamo attendere il caso di cronaca per accorgerci di quanto succede?"
 
Lorenzo Proia

25 luglio 2016
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