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Sicilia. Dubbi di Anaao e Ordine dei medici su Piano per nuova rete ospedaliera

Dopo la presentazione del piano da parte dell’assessore Gucciardi tiepide le reazioni dei medici. Anaao: “Una riorganizzazione sanitaria che desta perplessità”. Omceo Palermo: “Fortunatamente si tratta solo di una bozza di piano. Ora sedersi tutti intorno ad un tavolo per modifiche più efficaci”.

11 SET - Dubbi dei medici sulla nuova rete ospedaliera il cui piano è stato presentato dall’assessore alla sanità Baldo Gucciardi. Una riforma che allinea la Rete ospedaliera siciliana ai contenuti della normativa nazionale (Dm 70/2015) ma che desta perplessità nella categoria.
 
In primis è l’Anaao Assomed che in una nota (vedi versione integrale) evidenzia come “salteranno una decina di Pronto Soccorso, quelli che non prevedono più di 20 mila accessi l’anno” e chiede “con forza di attivare tutte le procedure di stabilizzazione e procedere con i concorsi”. Ma soprattutto il sindacato chiede certezze. “Non possiamo consentire ulteriori dilazioni, per una Sanità regionale ingessata da almeno 4 anni, prima con l’incredibile periodo di commissariamento delle Aziende per la procedura di nomina dei Direttori generali (durata 22 mesi!) e poi con i Decreti assessoriali di rimodulazione della rete ospedaliera con i loro contorti iter amministrativi tra Palermo e Roma”.
 
Perplessità anche dall’Ordine dei medici di Palermo. “La nuova rete ospedaliera siciliana consegna un quadro che inchioda la politica a responsabilità vecchie e nuove. Oggi, in prima battuta, il governo nazionale che ha fissato tagli e rimodulazioni dissennati alla sanità pubblica. Ma se da un lato, la nostra sanità è al collasso perché sottofinanziata rispetto ai reali bisogni e la 'coperta' imposta è troppo corta, dall'altro serve una buona dose di buon senso”. Così il presidente dell'Ordine Toti Amato.
 
“Fortunatamente - prosegue Amato - si tratta solo di una bozza di piano. Quindi bisogna subito sedersi attorno a un tavolo, istituzioni regionali e rappresentanze sindacali, per individuare una rimodulazione della rete più efficace, in grado da garantire una sanità pubblica estesa a tutti, rinunciando a interessi localistici e personali”.
 
“Purtroppo – spiega il presidente - lo scenario che si profila per il Ssn è gravissimo. C'è una questione meridionale mai risolta. Da mesi tutti gli Ordini dei medici meridionali denunciano la sottostima delle risorse destinate al Sud, che sono state ridotte all'osso dal ministero della Salute, imponendo tagli al personale e alle prestazioni”.
 
“Dopo avere assecondato per anni interessi clientelari - aggiunge Amato - azzerando ogni controllo sulla spesa e utilizzando la sanità il più delle volte per scopi elettorali e di consenso, la nuova rete ospedaliera evidenzia nei fatti il fallimento della gestione nei servizi e delle risorse disponibili, eludendo l'adozione di scelte chiare e forti nella programmazione socio-sanitaria e nel riordino della stessa rete. Una situazione che ha schiacciato e compromesso le strutture sanitarie portandole al collasso operativo in termini di servizi e di occupazione. Oggi siamo arrivati solo alla guerra tra poveri. Una guerra che deve comunque trovare una soluzione per arrivare al via libera ministeriale della nuova rete, senza il quale non potranno essere attivati neanche i nuovi concorsi”.

11 settembre 2016
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