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Sicilia. Manovra e stabilizzazioni. Aim Sicilia: “Gucciardi ha perso un’altra occasione per tacere”

L’Associazione Italiana Medici Sicilia contesta la soddisfazione espressa dall’assessore in merito alla manovra. “In Sicilia, di nuovi concorsi e di nuove assunzioni, sin quando la riorganizzazione non verrà realizzata, non ve ne potrà essere traccia. Chi ha prodotto tale sfacelo abbia almeno la decenza di non prendersi meriti altrui”, commenta l’Aim Sicilia.

17 OTT - “L’Assessore regionale alla Salute ha perso un’altra occasione per tacere!”. Ad affermarlo, in una nota, è l’Associazione Italiana Medici (AIM) – Sicilia, nel commentare le dichiarazioni dell’Assessore regionale alla Salute, On. Baldo Gucciardi, diffuse dalla stampa, in riferimento ai contenuti del Decreto Legge di Stabilità 2017, che, laddove licenziato dal Parlamento senza modifiche ulteriori, consentirebbe la “stabilizzazione” di 7000 medici ed infermieri nelle Aziende Sanitarie siciliane.

“’Un risultato straordinario sul piano politico’, ha dichiarato l’On. Baldo Gucciardi, quasi a voler condividere i meriti col Governo Nazionale per gli effetti dell’annunciato incremento del Fondo Sanitario Nazionale, pari a circa 2 miliardi di euro, uno dei quali dovrebbe essere destinato ai vaccini ed all’assunzione di infermieri e medici. Tuttavia, “Non si tratta delle stabilizzazioni legate alla riorganizzazione della rete ospedaliera perché per quelle deve essere prima definito il fabbisogno”. Per quelle, precisa il Ministero della Salute, si aspetta ancora il piano che deve essere spedito dalla Sicilia”; osserva l’Aim Sicilia. Che prosegue: “Pur volendo ipotizzare che l’Assessore Gucciardi non si riferisse alle futuribili assunzioni derivanti da una riorganizzazione nei fatti ancora non realizzata, nonostante abbia avuto quasi due anni di tempo per recepire le normative nazionali, al pari di quanto già fatto da altre Regioni, bensì intendesse fare riferimento alla chiamata in ruolo dei legittimi vincitori di concorso a tempo indeterminato, le cui graduatorie sono in scadenza il 31/12/2016, risulta ancor più incomprensibile la sua ulteriore affermazione: ‘Si apre adesso la delicata fase della contrattazione con i sindacati’. Infatti, considerando che questi medici sarebbero già garantiti dall’aver vinto un concorso già espletato, e che la maggior parte di questi ricopre già quelle posizioni di lavoro, se pur a tempo determinato, non si comprende a quale presunta contrattazione faccia riferimento l’Assessore Gucciardi”.

“A seguito della mancata riorganizzazione della rete territoriale, della rete ospedaliera e della rete delle emergenze  - denuncia l’Aim Sicilia - , la sanità siciliana è allo stallo. L’Assessore non è stato in grado in due anni di effettuare il riordino della sanità siciliana creando lo stallo totale e, con essa, anche l’avvio del ricambio generazionale al suo interno. – continua l’Aim Sicilia - All’atto del suo insediamento l’Assessore Gucciardi ha annunciato concorsi in sanità per l’assunzione di ben 5 mila tra medici e professionisti sanitari, con sue ulteriori stime al rialzo sino alle 8 mila unità. Tuttavia, di nuovi concorsi e di nuove assunzioni, sin quando la riorganizzazione non verrà realizzata, non ve ne potrà essere traccia. Chi ha prodotto tale sfacelo abbia almeno la decenza di non prendersi meriti altrui per coprire i propri demeriti. Ci saremmo aspettati sobrietà e rispetto, invece che proclami su ‘risultati straordinari’”.

Per l’Aim Sicilia “questo nuovo errore di comunicazione dovrebbe rappresentare un ulteriore elemento di riflessione per indurre il Governo nazionale ad intervenire per commissariare la Sanità siciliana, rimuovendo gli attori responsabili dello sfacelo attuale, come richiesto dai giovani medici e dai medici precari siciliani attraverso un appello rivolto al Presidente della Repubblica, annunciando che ‘in assenza di segnali concreti in risposta al presente appello, non senza dispiacere, annunciamo la nostra intenzione ad astenerci dalla partecipazione al prossimo referendum confermativo sulle modifiche della Costituzione Italiana, rinunciando al nostro diritto di voto, a prescindere da qualunque orientamento singolarmente maturato, quale atto estremo conseguente ad una situazione non più sostenibile in quanto non rispettosa della condizione di cittadini, prima ancora che di professionisti’”.

17 ottobre 2016
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