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Ex specializzandi. A Palermo 11 milioni di risarcimento a oltre 200 camici bianchi

Arriva oggi in Sicilia un maxi-rimborso di oltre 11 milioni di euro per quei camici bianchi a cui durante la scuola di specializzazione, frequentata tra il 1978 e il 2006, lo Stato aveva negato il corretto trattamento economico. Gli assegni di rimborso sono stati consegnati nella sede dell'OMCeO di Palermo. L'esultanza di Consulcesi

03 APR - "Ancora nuove sentenze - commenta l’Amministratore Delegato di Consulcesi, Andrea Tortorella - a favore dei medici e migliaia di loro già rimborsati. La giurisprudenza è consolidata, ma si avvicina la prescrizione che si può interrompere presentando un atto interruttivo o avviando un’azione legale. La prossima è prevista per il 15 aprile".

Proprio oggi arriva in Sicilia un maxi-rimborso di oltre 11 milioni di euro per quei camici bianchi a cui durante la scuola di specializzazione, frequentata tra il 1978 ed il 2006, lo Stato aveva negato il corretto trattamento economico. Di particolare rilievo che la consegna materiale degli assegni di rimborso avvenga nella sede dell’OMCeO di Palermo, alla presenza del Presidente Salvatore Amato, da tempo molto sensibile al tema e vicino ai medici danneggiati sia nel suo ruolo istituzionale che come siciliano sempre attento alle problematiche della sua Regione.

"Governo e Parlamento si diano una bella smossa – così Amato –. Oggi qui grazie a Consulcesi è stato riconosciuto il diritto previsto dalle leggi europee. Questo è avvenuto per la perseveranza dei legali che hanno assistito i colleghi medici, ma tanti altri sono rimasti fuori dai rimborsi dovuti. Per questo motivo, io che rappresento una istituzione come l’Ordine dei Medici, mi rivolgo, con un appello, all’Esecutivo e al Legislatore affinché si attivino per trovare una rapida soluzione a tutela di tanti professionisti finora esclusi".

Supportati attraverso le azioni collettive lanciate da Consulcesi Group, 307 medici ricevono quelle somme a cui erano stati costretti a rinunciare durante il percorso di specializzazione. Si tratta in prevalenza di ex specializzandi di Palermo e delle altre province siciliane che, insieme ad altri colleghi di altre regioni italiane, hanno visto riconoscere la violazione delle direttive comunitarie in materia (75/362/CEE, 75/363/CEE e 82/76/CEE) attraverso recenti sentenze, che confermano l’ormai netto orientamento della giurisprudenza a favore dei ricorrenti. 

"Invitiamo i medici che non lo avessero ancora fatto a non perdere il diritto riconosciuto ormai dai Tribunali di tutta Italia con numerose sentenze e rimborsi in favore dei ricorrenti –afferma ancora Tortorella –. Considerando, appunto, la ravvicinata scadenza della prescrizione ed il protrarsi dei tempi legati al Ddl 2400, sarebbe una beffa rimanere fuori e non ottenere il rimborso come migliaia di colleghi. La prossima azione collettiva è imminente: c’è tempo fino al 15 di aprile".

"Vedo finalmente riconosciuto il mio diritto - commenta Pierina Richiusa, endocrinologa operante presso il Policlinico di Palermo - e quello di tanti miei colleghi con i quali ho condiviso questa ingiustizia nel corso della Specializzazione. Nei cinque anni tra il ’91 ed il ’95 ho trascorso lunghissime giornate in ospedale ed in ambulatorio sempre affiancata dal primario strutturato ma con numerosi compiti ed impegni anche di responsabilità, oltre alle guardie. Il tutto avveniva senza che ci rendessimo minimamente conto dell’ingiustizia ricevuta per colpa della mancata applicazione delle normative dell’Unione europea da parte del nostro Stato. Grazie a Consulcesi siamo riusciti, oggi, a recuperare quelle somme che ci erano state negate con ripercussioni a livello economico ed anche psicologico. Nel mio caso, ad esempio, mi sono ritrovata a frequentare la specializzazione con colleghi più giovani che già percepivano una borsa, seppur incompleta, ed avevano un inquadramento comunque migliore del mio. Oggi continuo a lavorare nello stesso ospedale, ricordando le difficoltà di quel periodo e questo rimborso mi regala una bella soddisfazione che devo all’azione esercitata dai legali di Consulcesi e al loro impegno nella nostra vicenda".
 
Lorenzo Proia

03 aprile 2017
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