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Castelvetrano. Truffa da 440 mila euro. Prestazioni fisioterapiche in convenzione con il Ssn affidate a massofisioterapisti. E in più a casa e non in ambulatorio

Misure cautelari per l'amminisratore del centro sanitario in provincia di Trapani e per il direttore sanitario. L’indagine ha fatto emergere come alcune prestazioni fisioterapiche eseguite dal Centro medico in regime di convenzione con il Ssn, venissero rese arbitrariamente nei confronti di 106 pazienti affetti da gravi patologie neurologiche presso i rispettivi domicili e non in regime ambulatoriale, peraltro da personale non qualificato.

22 MAG - Avrebbero fornito a 106 pazienti prestazioni mediche di fisioterapia coperte dal sistema sanitario nazionale da parte di personale non qualificato solo per trarne profitto. È stata così scoperta una truffa da 440 mila euro in un centro di riabilitazione di Castelvetrano accreditato e contrattualizzato con l'Asp di Trapani.
 
Sono quattro le misure cautelari emesse dal gip: due di divieto di dimora e altrettante di esercitare attività imprenditoriali e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per un anno. Le indagini sono state condotte dai carabinieri dei Nas di Palermo. Sono indagati l’amministratore unico della società C. R. e G. C., direttore sanitario del centro medico.
 
Il Gip ha accolto le richieste della Procura della Repubblica di Marsala che ha ravvisato, a carico dei due indagati, il reato di truffa aggravata in danno del Servizio nazionale "poiché l’indagine ha fatto emergere come, nel periodo preso in esame (2014-2015), talune prestazioni fisioterapiche eseguite dal Centro medico in regime di convenzione con il Ssn, venissero rese arbitrariamente nei confronti di 106 pazienti affetti da gravi patologie neurologiche (tetraplegici, paraplegici, emiplegici, ecc.), presso i rispettivi domicili e non in regime ambulatoriale, peraltro da personale non qualificato, in quanto in possesso di diploma di massofisioterapista e non della prevista laurea di fisioterapista, in spregio alle esigenze terapeutiche e di salute degli stessi assistiti, al fine di trarne un costante, considerevole ed ingiusto guadagno".
 
In questo modo secondo i Nas è stata rilevata la scarsa qualità nelle prestazioni e l’ “inappropriatezza” dell’assistenza medica di riabilitazione, nonché comportamenti opportunistici, messi in atto dalla stessa struttura sanitaria, per avere attestato ed indotto in errore la pubblica amministrazione sulle prestazioni effettivamente rese.
 
Con lo stesso provvedimento dell’Autorità giudiziaria, si è proceduto al sequestro preventivo diretto del profitto del reato di somme di denaro e beni patrimoniali del Centro sino alla concorrenza del valore della truffa, quantificata per l'appunto in circa 440.000 euro.

22 maggio 2017
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