Omceo Palermo contro legge sulle DAT. Amato: “Volontà dei pazienti va rispettata, ma i medici non sono meri esecutori”
Il presidente dei medici di Palermo: “Agire secondo scienza e coscienza del medico messo gravemente in discussione dall’autodeterminazione del paziente come unico criterio di riferimento della condotta del medico”
11 APR - “La volontà dei pazienti va rispettata. Questo è un dato certo, ma i medici non sono meri esecutori, hanno il diritto, ma anche e soprattutto il dovere di sottrarsi ad un vademecum già confezionato a priori se contrario alla propria coscienza. Sospendere, ad esempio, nutrizione o idratazione artificiali ad un malato terminale, a meno che non siano di alcun aiuto, si tradurrebbe in un vero e proprio comportamento eutanasico”
È quanto ha affermato il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato questa mattina nel corso dell’incontro “La legge sul biotestamento- norme attuative e questioni aperte”.
Al centro del dibattito, in particolare le ricadute della nuova legge sulle Dat sull’agire secondo scienza e coscienza del medico. Che oggi, secondo il presidente dei medici Amato “è messo gravemente in discussione dall’autodeterminazione del paziente, come unico criterio di riferimento della condotta del medico”.
Con la legge, afferma Amato, “Nei fatti viene cancellata anche l’obiezione di coscienza perché la legge non prevede nessuna condizione per essere disattesa. O meglio, il medico può rifiutare di sospendere un trattamento vitale, ma solo se c’e’ un altro medico che esegua la volontà del paziente. Una legge così importante dovrebbe affermare principi, tracciando condizioni e situazioni, non definire comportamenti così rigidi”, ha aggiunto.
“La missione di un medico è stabilire una solida relazione con il
paziente per avviare un percorso di cura e per quanto possibile di
guarigione. La salute delle persone è un diritto che passa dal
riconoscimento del grande valore etico di un’intera storia medica
- rimarca Amato - garantito fino ad oggi dai principi ispiratori
insopprimibili di scienza e coscienza, autonomia e indipendenza
della professione, ma che da trent’anni sono messi sotto pressione
dalla politica con leggi inadeguate e mortificanti”, ha concluso.
11 aprile 2018
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