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Fisoterapisti: “Sosteniamo gli studenti di Palermo: niente accesso all’università senza test”

Gli studenti erano scesi in piazza contro l’interpretazione di una sentenza del Consiglio di Stato che sembra aprire la porta alla possibilità per i massofisioterapisti di accedere direttamente al corso i Fisioterapia. L’Associazione Italiana Fisioterapisti: "Ministeri compententi chiariscano che le attività formative post scuole di primo grado o di formazione ausiliaria non possono essere convertite in crediti formativi universitari”

23 APR - Lo scorso 27 marzo erano scesi in piazza per protestare contro i ricorsi dei massofisioterapisti con diploma di scuole regionali che chiedevano di iscriversi direttamente al terzo anno del corso in Fisioterapia senza effettuare il test di ammissione.

Ora, a fianco degli aspiranti fisioterapisti di Palermo si schiera l’Associazione Italiana Fisioterapisti (Aifi).

“Gli studenti ribadiscono ‘il danno subito da questa ripetuta lesione del diritto allo studio, portata avanti da parte di soggetti in possesso del titolo regionale di Massofisioterapia’. Un problema sorto con la ‘strumentalizzazione e l'interpretazione capziosa’ della legislazione vigente legata alla sentenza del 2015 del Consiglio di Stato, con cui sono stati accolti i ricorsi di alcuni massofisioterapisti esclusi dalle università”, scrive l’Aifi in una nota.

“Per questo gli studenti chiedono al ministero della Salute e al Miur di emanare alle luce delle ultime sentenze del Consiglio di Stato un Decreto ministeriale che dia direttive alle università sul fatto che le attività formative post scuole di primo grado o di formazione ausiliaria non possono essere convertite in crediti formativi universitari. Sulla vicenda AIFI già da anni ha posto la propria attenzione alla questione e, quando ha potuto, e' intervenuta ‘ad adiuvandum’ delle università che avevano ricevuto i ricorsi. L'Associazione nazionale dei Fisioterapisti continuerà dunque a chiedere ‘con forza’ l'intervento dei ministeri rafforzando la sua azione fino a raggiungere la soluzione definitiva del problema, oltre che a supportare gli studenti nel diffondere il movimento che si è generato facilitando la creazione di una rete con tutte le sedi universitarie italiane”. 

23 aprile 2018
© Riproduzione riservata

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