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Anaao: “Mancato efficientamento del settore sanitario pubblico è responsabilità della politica”

Il Consiglio regionale Anaao Assomed commenta amaramente la situazione della sanità siciliana: “Accesso alle cure problematico a causa della politica, che ora propone di rivolgersi al privato perché più efficiente, come ha avuto modo di dire il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché. Se fossimo appassionati di teorie complottistiche dovremmo dire che tutto adesso quadra”. Sul rapporto pubblico-privato l’Anaao chiede “pari regole, anche di valutazione”.

13 MAG - “Quei 153 milioni di euro di deficit degli ultimi anni nella sanità pubblica regionale hanno sicuramente prodotto, per il cittadino siciliano, prestazioni sanitarie in meno con il conseguente allungamento delle liste di attesa e un accesso alle cure sempre più problematico. Così migliaia di cittadini non hanno potuto avere un’adeguata risposta assistenziale sanitaria e su questo la politica degli anni passati, che ha chiare responsabilità nel mancato efficientamento del settore sanitario pubblico, propone come soluzione di rivolgersi al privato che sembrerebbe più efficiente, come ha avuto modo di dire nella sua recente quanto infelice sortita, il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché”. Così il Consiglio regionale Anaao Assomed Sicilia guidato dal segretario regionale Toni Palermo, commenta il decreto sui piani di rientro delle aziende siciliane, il numero 786 del 2 maggio scorso sui “piani di efficientamento” aziendali, e le dichiarazioni di Micciché che, intervenendo alla presentazione del rapporto Aiop, avrebbe sostenuto la necessità di ripensare alla riorganizzazione della sanità in Sicilia ripartendo dal settore privato, perché “molto efficiente ed economico rispetto al servizio sanitario pubblico”.

“Ma il settore privato, è efficiente rispetto a cosa? –chiede il consiglio Anaao-. Se fossimo appassionati di teorie complottistiche dovremmo dire che tutto adesso quadra. Ma stiamo anche al gioco, a patto che si stabiliscano pari regole tra privato e pubblico e l’efficienza sia misurata sulla reale risposta alla domanda di salute e non su logiche di profitto”.

“Il decreto – prosegue l’Anaao regionale - se da un lato offre spunti di amara riflessione sulla palese mala gestione del settore pubblico, dall’altro pone un interrogativo inquietante: si tratta di incapacità gestionale dei manager o di caos organizzato?”

“Nel timore che in questi anni le scelte della politica conducessero a questo momento, e nella speranza di evitare una contrapposizione tra Ospedalità Pubblica e Privata – conclude il consiglio regionale Anaao - rivendichiamo il maggiore carico di impegno e sacrificio sostenuto dai Medici dell'Ospedalità Pubblica e proponiamo che si stabiliscano almeno pari regole di valutazione a parità di complessità dell'assistenza tra pubblico e privato affinché sia soddisfatta, realmente, la domanda di salute del cittadino”.

13 maggio 2019
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