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Formazione Medici 118. Fismu all’assessore Razza: “Va bene ma in una cornice nazionale oppure si rischia fabbrica di precari”

L’appello di Dario Calì all’Assessore Razza: “Ok alla proposta di un corso di 2 anni, ma serve una cornice nazionale, altrimenti sarà una fabbrica di precari. Le Regioni non possono andare in ordine sparso. Invitiamo quindi l’assessore ad avere più lungimiranza e a portare questa proposta alla Conferenza stato-regione per farla riconoscere a livello nazionale. Serve un corso vero”

23 SET - Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Sicilia (Fismu), in relazione alla recente proposta dell’assessore alla Salute Ruggero Razza, sulla formazione dei futuri medici del 118, esprime un “sostegno critico” e rilancia la necessità di una cornice nazionale, attraverso la Conferenza Stato Regioni, per il riconoscimento dei percorsi alternativi di formazione.

“Qualcosa in Sicilia si muove, male ma si muove - sottolinea Dario Calì, responsabile nazionale pro tempore area precari Fismu - l’ipotesi dell’assessore Razza di realizzare una formazione per il 118, della durata di 2 anni, a spese della regione, è a nostro avviso una proposta che si muove nella giusta direzione. Il problema, serio, è che il corso così come prospettato, non sarà altro che carta straccia, perché non ha validità a livello né europeo né tanto meno nazionale”.

“È da diverso tempo – aggiunge il responsabile Fismu - che come sindacato richiediamo il riconoscimento dei percorsi alternativi di formazione. Questo potrebbe essere un inizio per quanto riguarda l’emergenza, ma da estendere anche ad altre realtà. Tuttavia, così com’è concepito non è efficace e non farà altro che creare nuovi precari. Infatti, appare un mero tentativo di supplire alla grave carenza di medici nei pronto soccorso siciliani, deficit che però non si esaurirà con questi strumenti inadeguati e che contribuiranno ad ‘arruolare’ professionisti che non potranno essere assunti se non a partita iva e a tempo determinato”.

“Invitiamo quindi l’assessore ad avere più lungimiranza e a portare questa proposta alla Conferenza stato-regione per farla riconoscere a livello nazionale. Serve un corso vero - conclude Calì - che garantisca la formazione nell’emergenza, che sia svincolato dalla mmg e che sia equiparato a una specializzazione, garantendo gli stessi diritti di assunzione di uno specialista; specialisti che nel campo dell’emergenza sono grandi assenti per grave carenza che non potrà mai essere supplita dalle cosiddette specialità equipollenti”.

23 settembre 2019
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