Soccorritori del 118 aggrediti a Palermo. Ugl: “Operatori vanno tutelati”
L’aggressione sarebbe avvenuta nella casa dove gli operatori si erano recati per soccorrere una donna, deceduta a seguito di un arresto cardiaco. Per l’Ugl "di fronte ad una lista di episodi, sempre più preoccupante non solo in Sicilia ma in tutta Italia”, torna ad invocare p”ene più severe per gli aggressori e più tutele per gli impiegati del settore”.
19 FEB - I parenti di una donna è morta per arresto cardiaco, nel quartiere Brancaccio di Palermo, hanno assalito i soccorritori del 118, arrivati dal vicino comune di Ficarazzi. Uno è stato ferito con pugni al volto. Condotto al pronto soccorso, gli è stata riscontrata la frattura dello zigomo.
"Condanniamo fermamente l'episodio che ha visto coinvolta questa mattina una squadra di operatori del 118, aggredita a Palermo all'interno di un'abitazione. Siamo ancora una volta vicini ai lavoratori, uno dei quali ferito con pugni al volto, mentre continuiamo anche oggi ad invocare pene più severe per gli aggressori e più tutele per gli impiegati del settore”, commentano in una nota
Carmelo Urzì e
Raffaele Lanteri, segretari rispettivamente delle federazioni Sanità e Medici della Ugl.
Per Urzì e Lanteri, “di fronte ad una lista di episodi, sempre più preoccupante non solo in Sicilia ma in tutta Italia, le istituzioni governative nazionali non possono ancora perdere tempo con la solita stucchevole melina parlamentare. Bisogna concludere in tempi rapidi l'iter del disegno di legge 867 approvato dal Senato e tutt'ora all'esame della commissione Affari istituzionali della Camera, ma soprattutto occorre inserire nel testo il riconoscimento della qualifica di pubblico ufficiale per tutti gli operatori sanitari. In assenza di ciò la nuova norma avrebbe un effetto meno incisivo sulla tutela dell'incolumità di chi lavora all'interno dei luoghi di cura o nei servizi di emergenza e urgenza”.
L’Ugl lancia così un appello “ai Ministri competenti in materia, ed ai deputati, perchè non venga persa un'occasione così importante per dare una prima risposta forte nei confronti di quella che, da anni denunciamo, e che oggi è ormai una vera e propria emergenza quotidiana”.
19 febbraio 2020
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