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Mercoledì 25 OTTOBRE 2017
Carnevali (Pd): “Provvedimento strutturato per semplificare, recepire innovazioni e garantire professionalità a tutela salute"

“Una legge fondamentale per il nostro sistema sanitario, che da tempo attendeva provvedimento di simile portata riformatrice e un ammodernamento della disciplina ordinistica delle professioni sanitarie, nella direzione di una valorizzazione della funzione sociale delle professioni, anche in recepimento della normativa europea”. Cosi la deputata del PD Elena Carnevali commenta l’approvazione oggi in aula della legge di riforma degli ordini professionali e le sperimentazioni cliniche.
 
“Si tratta di una misura strutturata per accogliere le evoluzioni in campo sanitario – spiega Carnevali - che rende coerente e legato a criteri oggettivi il riconoscimento delle future professioni e interviene sul sistema delle sperimentazioni farmacologiche, rendendo il nostro paese più competitivo soprattutto rispetto ai continenti asiatico e americano”.
 
"Attraverso l’istituzione dei nuovi ordini vengono valorizzate le professioni sanitarie già esistenti – dice Carnevali - e, nel caso del nuovo ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, si opera prevedendo un'aggregazione al suo interno di oltre 18 albi attualmente frammentati”.
 
Per quanto riguarda la disciplina ordinistica, “sono stati introdotti criteri di trasparenza e terzialità riconoscendo agli ordini stessi il ruolo di ente pubblico di tutela e rappresentatività degli iscritti, e la dignità di organi di garanzia della qualità del livello professionale che tutela il diritto costituzionale alla salute”. E, sempre nell’ottica di una maggior tutela della salute individuale e collettiva, la legge inasprisce le sanzioni volte a contrastare la pratica abusiva delle professioni.
 
Elena Carnevali esprime soddisfazione per l'approvazione dell’emendamento a sua firma che prevede, nel caso in cui uno o piu' albi delle professioni sanitarie siano superiori a 50 mila unità, la possibilità che il rappresentante legale dell'albo possa richiedere al Ministro della Salute l'istituzione di un nuovo ordine che assuma la denominazione corrispondente alla professione sanitaria svolta.
 
“Si tratta – spiega Carnevali – di un emendamento che rende efficace un ordine del giorno già votato in prima lettura al Senato, che prevedeva la stessa possibilità fissando pero' un tetto di molto inferiore rispetto si 50 mila previsti nel mio emendamento. Il che è già risposta sufficiente alle accuse mosse dal M5S che evidentemente non riesce a cogliere l’importanza di prevedere un sistema aperto, che contemporaneamente garantisca, attraverso gli ordini, livelli di qualità delle professionalità che si occupano della salute dei cittadini, e permette, in futuro, di semplificare l'aggregazione del macroordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione”. 

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