quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 22 DICEMBRE 2017
Carbone (Fials): “Un’importante legge che tocca tutti”

“E’ stata approvata, oggi, una importante legge sulla Salute che tocca tutti noi, tutti i cittadini italiani e, direttamente, più di un milione di professionisti sanitari impegnati quotidianamente a dare una risposta alla pressante domanda di salute dei cittadini. Una riforma che segna, inoltre, il passaggio ad un sistema aperto per il riconoscimento di nuove professioni sanitarie”. È quanto dichiarato, a caldo, subito dopo l’approvazione della legge Lorenzin al Senato, Giuseppe Carbone, Segretario Generale della Fials.

“Ci sono voluti oltre dieci anni di attesa - sottolinea Carbone - per uscire dal tunnel ed avere un provvedimento, atteso da tutte le professioni che operano in sanità, che finalmente vede la trasformazione dei Collegi delle professioni sanitarie in Ordini e che favorirà anche gli stessi cittadini, in materia di sperimentazioni cliniche, accelerando i tempi nelle procedure di autorizzazione e produrrà ricerca di qualità sempre più elevata, creando valore aggiunto per i pazienti e per tutta la filiera della ricerca oltre ad un maggiore coinvolgimento delle associazione dei pazienti”.
 
“Una legge che istituisce, finalmente - afferma il Segretario Generale della Fials
-, l’area delle professioni socio sanitarie, modificandone la precedente collocazione normativa, restituendo, di fatto e di diritto, la dignità del proprio ruolo professionale alle migliaia di Operatori Socio Sanitari che ottengono il giusto riconoscimento nell’équipe sanitaria, agli Assistenti Sociali, Sociologi ed Educatori Professionali”.

“Con questa legge - spiega Carbone - si apre uno scenario differente e più qualificato nel negoziato del rinnovo contrattuale in atto all’Aran. Le professioni sanitarie dimostreranno ora ancora di più la loro professionalità e la loro capacità, come fanno ogni giorno nei luoghi di lavoro accanto agli assistiti, perché sia riconosciuto  loro il valore della propria professione anche economicamente come quella dei professionisti della ‘nuova area socio sanitaria’ che certamente non può finire in un limbo o in un articolato da rinviare al contratto del 2019 e dall’altra parte tutti gli altri dipendenti che attendono da oltre nove anni un riconoscimento pieno di un contratto economicamente dignitoso ed in ultimo, ma fondamentalmente importante, il ruolo manageriale dei coordinatori che non può e non deve essere certamente un incarico a tempo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA