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Mercoledì 17 GENNAIO 2018
Per me il paradosso resta

Gentile dottor Troise,
le rispondo come ho già risposto alcuni giorni fa al nostro Ivan Cavicchi. È vero, una legislatura si giudica nel "merito" e non nella "quantità" di leggi e provvedimenti varati.
 
Ed è questo il paradosso di cui parlavo nel mio articolo, che non mirava tanto a decantare o stroncare le azioni dei tre governi e del Parlamento nel quinquennio appena concluso (per me alcune cose sono buone e altre meno), quanto a registrare che la “percezione” diffusa è che non si sia fatto “nulla”, non che si sia fatto “male”. Quindi, per l'appunto, una critica complessiva senza alcun giudizio di merito.
 
Ovviamente la sua analisi odierna fa eccezione individuando puntualmente, dal suo punto di vista, cosa non è stato fatto e cosa di male è stato fatto.
 
Ma, come le dicevo, dal mio punto di vista il problema era un altro.
 
Un unico appunto alla sua lettera: mi spiace sia caduto anche lei nel facile gioco del “provi a chiedere” che in genere si rivolge al politico o all’intellettuale di turno accusato di vivere in un mondo tutto suo. Penso di non meritarlo se non altro in considerazione del fatto che di questo nostro Ssn sono un cronista attento, e penso molto franco, da oltre 35 anni nei quali non ho mai mancato di raccontarne, e far raccontare, pregi e difetti, senza censure né paraocchi.
 
C.F.

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