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Lunedì 16 LUGLIO 2018
La testimonianza dell'Università Campus Bio-Medico di Roma

Riconoscere e prevenire i casi di sindrome settica e, nel contempo, sensibilizzare e formare altri colleghi dell’Istituzione sulle metodologie più efficaci e appropriate per identificarla, trattarla, e prevenirla. E' questa la finalità del Dossier Formativo di gruppo, in corso di svolgimento, presentato dal professor Giorgio Minotti, Preside della Facoltà Dipartimentale di Medicina e Chirurgia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, in occasione del meeting sul progetto-pilota "Dossier Formativo di Gruppo", che si è svolto il 12 luglio scorso presso la sede di Agenas.

Il dossier si articola in tre fasi, una prima “fase teorico-conoscitiva” che si fonda su un approccio tradizionale di lezione frontale: esame di casi clinici, studio della letteratura esistente; una seconda fase “sperimentale” che vede i partecipanti, affiancati da un tutor, svolgere un training individualizzato in reparto diretto a individuare e analizzare i casi di Sepsi; e infine una “terza fase di “prevenzione”, consistente nella sensibilizzazione della comunità medico-ospedaliera al problema del riconoscimento della diagnosi e del trattamento della sindrome settica. Una concatenazione di fasi necessaria a raggiungere i seguenti obiettivi clinici: riconoscimento, cura e prevenzione della Sepsi.

“Il significato di questo Dossier Formativo di Gruppo è duplice: da una parte, testimonia la sensibilità dell’UCBM a farsi interprete di nuove formule di educazione continua; dall’altra, rappresenta una logica collocazione dei concetti di interdisciplinarietà e appropriatezza all’interno di un Policlinico che, per la sua natura universitaria, coniuga formazione, ricerca e assistenza mettendo al centro il valore della persona – afferma Giorgio Minotti -. La scelta è caduta sulla sindrome settica, perché rappresenta una emergenza medica mondiale che richiede una preparazione specifica, non affidata al talento della singola figura professionale, ma a un sistema di qualità cui contribuiscono più figure specialistiche abituate a coordinarsi. Per un Policlinico come quello del Campus Bio-Medico la scelta è ulteriormente motivata dall’accreditamento Joint Commission International (JCI), che fa dell’appropriatezza delle procedure il cardine organizzativo di un’azienda sanitaria”. 

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