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Venerdì 28 SETTEMBRE 2018
Approvata la Nota di aggiornamento al Def. Il comunicato di Palazzo Chigi

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria, ha approvato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef) 2018.
 
Il programma di politica economica e finanziaria del Governo illustrato nella NaDef è coerente con il contratto di Governo e con la risoluzione parlamentare sul Def 2018 approvata il 19 giugno scorso.
 
I punti principali sono:
- la cancellazione degli aumenti dell’Iva previsti per il 2019;
 
- l’introduzione del reddito di cittadinanza, con la contestuale riforma e il potenziamento dei Centri per l’impiego;
 
- l’introduzione della pensione di cittadinanza;
 
- l’introduzione di modalità di pensionamento anticipato per favorire l’assunzione di lavoratori giovani (superamento della legge Fornero);
 
- la prima fase dell’introduzione della flat tax tramite l’innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato di imposizione su piccole imprese, professionisti e artigiani;
 
- il taglio dell’imposta sugli utili d’impresa (Ires) per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi;
 
- il rilancio degli investimenti pubblici attraverso l’incremento delle risorse finanziarie, il rafforzamento delle capacità tecniche delle amministrazioni centrali e locali nella fase di progettazione e valutazione dei progetti, nonché una maggiore efficienza dei processi decisionali a tutti i livelli della pubblica amministrazione, delle modifiche al Codice degli appalti e la standardizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato;
 
- un programma di manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti italiana a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova, per il quale, in considerazione delle caratteristiche di eccezionalità e urgenza degli interventi programmati, si intende chiedere alla Commissione europea il riconoscimento della flessibilità di bilancio;
 
- politiche di rilancio dei settori chiave dell’economia, in primis il manifatturiero avanzato, le infrastrutture e le costruzioni;
lo stanziamento di risorse per il ristoro dei risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie.

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