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Giovedì 11 OTTOBRE 2018
Opposizioni contrarie. “Prosegue andamento decrescente spesa sanitaria sul Pil”

Sia alla Camera che al Senato le opposizioni hanno votato contro i pareri alla NaDef.        
 
Commissione Affari sociali:
Vasco Errani (LeU) ha manifestato rammarico per il mancato adeguamento delle risorse per il Servizio sanitario nazionale: gli stanziamenti indicati dal Documento in esame non bastano neppure a garantire i rinnovi contrattuali e i LEA e il perdurare dell'andamento decrescente della spesa sanitaria in rapporto al PIL è fonte di grande preoccupazione.
Risulta chiaro, agli occhi dell'oratore, che la sanità è fuori dalle priorità del Governo, che evidentemente non ne percepisce l'importanza fondamentale per la tenuta sociale del Paese.
Dopo aver evidenziato che per garantire i LEA, almeno in alcune aree del Paese, non bastano le razionalizzazioni o i tagli agli sprechi ma urgono investimenti, prende atto che con il Documento in esame non si è voluta invertire la tendenza, che per vero ha caratterizzato le politiche degli ultimi anni, al definanziamento della sanità.
Conclude richiamando l'attenzione della Commissione sugli indicatori che evidenziano la diminuzione della qualità della vita, specie delle persone ultrasessantacinquenni: ciò è indice sintomatico, ad avviso dell'oratore, della crisi del sistema sanitario.
 
Maria Rizzotti (FI) ha ribadito il giudizio critico sul complesso del Documento in esame, dal quale ritiene non emerga una visione credibile del futuro ma solo la tendenza ad incrementare l'indebitamento e le spese correnti.
Riepiloga, quindi, le criticità del provvedimento, nella parte in cui esso tratta dei temi di competenza della Commissione: scarsa attenzione per le non autosufficienze, per le quali non sono previste risorse aggiuntive, né agevolazioni di carattere fiscale, né provvidenze a favore dei care giver; mancato superamento del cosiddetto super ticket, che continuerà così a gravare come odioso balzello sugli ammalati, agevolando la sanità privata; inadeguatezza delle risorse per il rinnovo dei contratti del settore sanitario; disomogeneità territoriale nell'erogazione dell'assistenza.
Per il complesso delle ragioni esposte, dichiara il voto contrario del proprio Gruppo, manifestando il convincimento che i cittadini hanno bisogno di un sistema sanitario di qualità e non di misure assistenzialistiche, quale è il reddito di cittadinanza.
 
Francesco Zaffini (FdI) ha osservato che le premesse dello schema di parere predisposto dal relatore individuano in maniera corretta i settori di intervento, pur apparendo carenti nell'individuazione delle azioni concrete da adottare. Si rammarica, inoltre, per la mancata menzione del tema, a suo avviso cruciale, del superamento del numero chiuso per la formazione, anche specialistica, in medicina.
Dovendo limitare in questa sede la sua valutazione ai profili di rilievo sanitario, dichiara un voto di astensione, sottolineando che, se sono apprezzabili gli intendimenti concernenti le politiche sanitarie, ben più severo è il proprio giudizio sulle altre parti del Documento.
Manifesta infine perplessità per i contenuti dello schema di parere alternativo a prima firma del senatore Faraone, alla luce delle politiche sanitarie, a suo giudizio per nulla condivisibili, adottate dal Partito Democratico nella passata legislatura.
  
Commissione Igiene e Sanità:
Davide Faraone (PD) si  è dichiarato  in primo luogo allibito, sia per la qualità delle argomentazioni addotte sia per la mancata risposta del rappresentante del Governo rispetto alla questione delle coperture finanziarie. Ritiene che le forze di maggioranza non abbiano neppure ben chiara la distinzione tra gli interventi volti a superare l'esclusione sociale e le misure attinenti alla sanità.
Quanto al tema delle risorse, esprime il convincimento che il bluff portato avanti dal Governo sarà evidente in sede di esame della legge di bilancio, allorquando i buoni propositi saranno frustrati dalla mancanza di adeguate coperture. Soggiunge che anche il prefigurato superamento del numero chiuso per l'accesso alla formazione in medicina, al di là delle valutazioni di merito, è alquanto oneroso e andrebbe ad aggravare ulteriormente il quadro finanziario.
 
 
Michela Rostan (LeU) ha sottolineato che l’applicazione uniforme dei LEA appare ormai un miraggio, ricorda i dati preoccupanti circa le ampie fasce di popolazione costrette a rinunciare alle cure con conseguente abbassamento delle aspettative di vita. Nel rilevare che l’utilizzo dei voucher in ambito sanitario suscita timori circa la diffusione del lavoro nero nel settore e che il reddito di cittadinanza non costituisce uno strumento efficace di potenziamento dei servizi sociali, preannuncia il suo voto contrario alla proposta di parere del relatore
 
Roberto Novelli (FI) ha sottolineato che i dati sulla spesa sanitaria mostrano un calo progressivo di circa uno 0,1 per cento annuo in rapporto al PIL, attestandosi su un livello inferiore a quello della media dei Paesi dell’OCSE. Nel ricordare che l’attuale sistema si basa soprattutto sull’abnegazione dei professionisti che vi lavorano, segnala che il complesso delle misure economiche delineato dalla Nota appare incompatibile con le promesse di numerosi interventi nel settore, effettuate dalle forze di maggioranza. Infatti, l’aumento dell’indebitamento serve a coprire misure di dubbia utilità, come il reddito di cittadinanza, e non viene impiegato per interventi a favore della produzione o, per quanto riguarda lo specifico interesse della XII Commissione, per lo sviluppo della sanità pubblica. Ricorda, infatti, che la dimensione universalistica è di fatto in Italia compromessa da un livello di spesa privata in sanità decisamente superiore a quello previsto dall’Organizzazione mondiale della sanità per i Paesi europei e che con la riduzione relativa delle risorse si corrono seri rischi di inefficienza del sistema sanitario. Sottolinea che non vi è alcun indizio concreto circa la volontà di quanto auspicato dalla Ministra Grillo in veste di deputato dell’opposizione, nella passata legislatura, e annunciato nella sua nuova veste governativa, ad esempio per quanto riguarda l’abolizione del superticket o il superamento delle liste di attesa.

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