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Lunedì 24 GIUGNO 2019
Carnevali (Pd): “Grillo da Tria? Governo in confusione”

“Va sminata anche solo l’idea di poter fare cassa con i 2 mld della sanità del 2020 per sanare i conti dello Stato, dopo aver ipotecato il futuro del Paese con misure non destinate alla crescita nella legge di bilancio 2019. La ministra Grillo chiede garanzie a Tria? Bene, ma il Mef è parte del governo, non un ministero separato dalla maggioranza. Segno che Lega e M5S non hanno ancora deciso su quali asset vogliono investire, il rischio è di rimanere sola. Scegliere la ‘sanità’ è fattore essenziale per diminuire le disuguaglianze. Insieme alle politiche sociali, quelle per la non autosufficienza e la cronicità sono elementi di intervento imprescindibili".
 
Così Elena Carnevali della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
 
"Investire in salute è un grande fattore produttivo. Ad esempio in settori fondamentale, quali ricerca, innovazione tecnologia, farmaceutica, chimica, che purtroppo la ministra vede più come nemici. Ma per ora all'orizzonte abbiamo solo timidi miglioramenti. La programmazione attuale delle borse di specializzazione è insufficiente. Ricordo infatti alla ministra Grillo che nel 2013 erano 3.500, un numero irrilevante rispetto ai 10 mila iscritti a medicina. Nel quinquennio 2013-2018 ne abbiamo aggiunte 3.400, che si sommano a quelle finanziate dalle Regioni. La legge di bilancio triennale 2019-2021 del ‘governo del cambiamento’ ne prevede invece 1.800 a fronte degli oltre 50 mila possibili cessioni di 'quota 100'. Poi sono state sfornate nel decreto Calabria fantasiose ricette, come quelle della ‘specialità parallela’ per i Mmg senza borsa di studio, consentendo di aprire una breccia a mio giudizio azzardata".
 
"Serve un correttivo che Zingaretti ha chiamato #Quota10: 10 miliardi di investimenti in più nei prossimi 3 anni; 50 milioni subito sulle scuole di formazione per i giovani medici laureati; un piano straordinario per assumere 10 mila operatori. Più che di tagli dei governi scorsi, possiamo parlare di incrementi insufficienti rispetto alla programmazione, perché le risorse sono sempre state maggiori rispetto agli anni precedenti, consentendo come è avvenuto nell'ultima Legge di Bilancio a questo governo di avere quel miliardo in più per il 2019 già previsto. Comunque oggi la responsabilità di governo è nelle mani di Lega e M5S ed è responsabilità solo di chi governa se scegliere di definanziare il fondo sanitario nazionale. Contro i tagli ipotizzati ci sarà la nostra ferma opposizione, oltre a quella delle Regioni. La ministra Grillo dice che i medici vanno pagati di più? Giusto! Ma per il momento l’unico rinnovo è stato per il comparto. Le richieste su Ria, e il ripristino delle graduatorie abolite con l’anno 2020, sono state respinte al mittente. Lo sblocco del turn over? Fatto così favorisce soprattutto le regioni ‘ricche’. Il nostro servizio sanitario nazionale avrebbe bisogno di impegni precisi e di risorse certe. Il Partito democratico è pronto a fare la sua parte”, conclude Carnevali.

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