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Giovedì 13 GIUGNO 2019
Le proposte del IX Rapporto Rbm-Censis: dalla riforma del sistema delle agevolazioni fiscali all’istituzione del Secondo Pilastro

A conclusione del IX Rapporto RBM-CENSIS gli autori sintetizzano una serie di proposte. Eccole:
 
- Ridefinire degli ambiti prioritari di tutela del Servizio Sanitario Nazionale con un superamento del sistema dei Livelli Essenziali di Assistenza «onnicomprensivi» VS sistema dei Livelli EFFETTIVI di Assistenza
 
- Innovare gli strumenti attuativi del Sistema Sanitario del nostro Paese diversificandone le fonti di finanziamento sulla base delle migliori esperienze di Welfare a livello europeo (multipilastro) per mantenerne intatti i principi fondanti: universalismo, uguaglianza e sostenibilità
 
- Istituzionalizzazione della Sanità Integrativa per assicurare, nell’ambito di un sistema a «vigilanza pubblica» e gestione privata, una gestione «collettiva» alla Spesa Sanitaria Privata attraverso un’intermediazione strutturata da parte di un Secondo Pilastro Sanitario Complementare da affiancare al Servizio Sanitario Nazionale, in continuità con l’impostazione già seguita nel settore previdenziale con riferimento ai Fondi Pensione
 
- Pianificare una transizione da un «Welfare Occupazionale» ad un «Welfare di Cittadinanza», attraverso l’evoluzione del Welfare Integrativo da strumento «contrattuale» a strumento di «tutela sociale» in una prospettiva di presa in carico dell’intero «Progetto di Vita»
 
- Sviluppo di Fondi Sanitari Territoriali per un Regionalismo Differenziato «non diseguale» al fine di dare attuazione a politiche sanitarie integrate pubblico – privato possano garantire garantiscano una funzionalizzazione delle risorse gestite dalla Sanità Integrativa all’innalzamento dell’accessibilità alle cure (e.g. mediante una gestione integrata delle Liste di Attesa), al riavvicinamento dei gap assistenziali tra i diversi Servizi Sanitari Regionali (anche mediante investimenti mirati in ciascun territorio)
 
- Attivare per tutti i contribuenti la Sanità Integrativa (40 milioni di persone):
• Lavoratori dipendenti Fondi istituiti da CCNL ed Aziende
• Liberi professionisti Fondi Istituiti dalla Casse Previdenziali
• Lavoratori autonomi Fondi Istituiti dalla gestioni Previdenziali di riferimento
• Casalinghe Fondo Istituito attraverso gestione assistenziale di riferimento
 
- Promozione di un Fondo Sanitario Interegionale per il Mezzogiorno finalizzato a garantire nel medio periodo un riavvicinamento delle aspettative di vita, degli indici di salute e dei livelli di cronicità. Attraverso tale Fondo, inoltre, potrebbero essere aggregate risorse aggiuntive per finanziarie investimenti nelle infrastrutture sanitarie e nel rinnovamento dei macchinari delle strutture sanitarie del Sud, contrastando il fenomeno delle migrazioni sanitarie
 
- Allineare il perimetro della Sanità Integrativa al paniere della Spesa Sanitaria Privata
 
- Rimodulare l’entità dei benefici fiscali riconosciuti alla Sanità Integrativa in base all’effettiva quota di intermediazione della spesa sanitaria privata garantita ai cittadini
 
- Finanziamento di un Secondo Pilastro Sanitario Complementare attraverso l’eliminazione integrale per i beneficiari delle detrazioni fiscali per spese sanitarie. Riduzione dei benefici fiscali per la Sanità Integrativa mediante la sostituzione della deduzione con una detrazione di entità analoga a quella attualmente prevista per le spese sanitarie private. Introduzione dell’imposta 2,5% sui contributi versati alla Sanità Integrativa a carico dei Fondi (autoassicurati) o del soggetto che li assicura.

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