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Giovedì 18 LUGLIO 2019
Anelli (Fnomceo): “La legalità sia la bandiera della Professione Medica”

“Per essere buoni medici non servono solo le competenze professionali. È indispensabile seguire principi etici, rispettare la legalità e osservare tutti i valori racchiusi nel Codice deontologico. Spiace che professionisti affermati e competenti siano coinvolti in questa indagine: se accertati, i capi d’accusa dimostrerebbero quantomeno superficialità e scarso rispetto delle regole e dei precetti deontologici”.
 
Così il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli - che è anche presidente dell’Ordine di Bari - interviene in merito all’inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata proprio dalla procura barese, che ha visto all’Ospedale "San Giacomo" di Monopoli trenta persone indagate, di cui tredici arrestate, per ‘assenteismo’.
 
“Invitiamo tutti i colleghi ad abbracciare con forza e orgoglio la bandiera della legalità – continua Anelli – legalità che è, del resto, nel Dna della professione medica, che ha come obiettivo quello di aiutare e rispettare il prossimo, guadagnandosi così un forte ruolo di catalizzatore di coesione e unità sociale. Ogni comportamento antisociale, che danneggia la collettività, è pertanto un vulnus alla Professione stessa, ai suoi principi, ai suoi obiettivi.  Per questi motivi il primo articolo del Codice di Deontologia Medica, quello che è incipit e fondamento di tutti i successivi, rivendica per sé il diritto e il compito di regolare anche i comportamenti assunti al di fuori dell’esercizio professionale quando ritenuti rilevanti e incidenti sul decoro della professione. Infatti, Il Codice, in armonia con i principi etici di umanità e solidarietà e civili di sussidiarietà, impegna il medico nella tutela della salute individuale e collettiva vigilando sulla dignità, sul decoro, sull’indipendenza e sulla qualità della Professione”.
 
“Non possiamo permettere che situazioni così circoscritte ledano una Professione che, insieme alle altre Professioni sanitarie, tiene in piedi il Servizio Sanitario nazionale, a dispetto di carenze di organico, turni massacranti, riposi e ferie che diventano un miraggio – conclude – lo fa per tener fede a questi principi, a quel giuramento che impone come dovere morale il perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona e di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento. La legalità sia la nostra bandiera, il rispetto delle norme e, prima ancora, delle persone la nostra guida, il Codice il faro che illumina la nostra strada”.    

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