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Venerdì 18 OTTOBRE 2019
Malati reumatici: “Gravi tagli ai farmaci per soldi. Ma da cambio originator-biosimilari il 16-20% dei pazienti sviluppa effetti collaterali”

In Italia i malati reumatici sono 5 milioni di cui 700 mila con forma grave e invalidante. Per loro sono ancora molti i problemi da risolvere: “Diagnosi tardive, lunghe liste di attesa, disomogeneità della cura più accessibile al Nord e difficile al Sud, l’imposizione di un passaggio ‘obbligato’ da un farmaco brand efficace a un biosimilare per fini solo economici (perché meno caro) e non medici, con l’aggravante che dal cambio terapeutico il 16-20% dei pazienti sviluppa effetti collaterali anche importanti”.
 
Sono questi alcuni dei motivi per cui Anmar onlus, Associazione Nazionale Malati Reumatici, ha deciso anche quest’anno di ‘scendere in piazza’ (San Silvestro), domenica 20 ottobre a Roma, organizzando una giornata di screening e consulenze gratuiti – dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. Obiettivo: la diagnosi precoce di alcune malattie reumatiche, come osteoporosi, fenomeno di Raynaud e sclerodermia, artrite reumatoide e artrite idiopatica giovanile, artrosi, spondiloartrite, consulenze reumatologiche per adulti e bambini.
 
A rendere possibile tutto questo, la collaborazione di sei ospedali cittadini (Santo Spirito, Agostino Gemelli, Policlinico Umberto I, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Policlinico Universitario Campus Biomedico, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, Policlinico Tor Vergata) e il patrocinio di diversi enti e istituzioni.

Inoltre, sempre in piazza San Silvestro, alle 10,30, una tavola rotonda (“Il paziente reumatico e le sue cure: un’Italia a pezzi?”), affronterà il tema dei (fab)bisogni della malattia e le recenti problematiche emerse circa il percorso terapeutico che obbliga al passaggio da farmaci efficaci di ultima generazione, ovvero dall’originator, verso il biosimilare, a fini esclusivamente economici e non medici, con ricadute importanti sull’impoverimento della qualità di vita del paziente. All’incontro sarà presente il viceministro della salute, Pierpaolo Sileri, con reumatologi e associazioni, uniti nel rivolgere un appello alla Conferenza Stato–Regioni, ovvero quello di tornare a dare una maggiore attenzione alla persona e alla individualizzazione della cura, scelta in libertà a favore del benessere del paziente e della sua qualità di vita.
 
“Anche quest’anno – dichiara in un anota Silvia Tonolo, Presidente Anmar Onlus (Associazione Nazionale Malati Reumatici e AmarvOnlus (Associazione Malati Reumatici del Veneto) – la Giornata Mondiale del Malato Reumatico si rinnova con gli appuntamenti abituali di screening e visite/consulenze gratuiti per la diagnosi precoce di malattie reumatiche, dedicati a pazienti residenti a Roma e nelle aree limitrofe sia con una Tavola Rotonda che affronta un aspetto molto delicato e fondamentale per il paziente reumatico: il diritto a ricevere la cura giusta, che significa potere accedere in maniera egualitaria, da Nord a Sud del Paese, a tutte le opzioni terapeutiche disponibili, con una sensibile ricaduta sia sulla qualità di vita del paziente, ‘libero’ di condurre un’esistenza secondo il proprio progetto di vita e non limitato dalle implicazioni della malattia, sia sul risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale".
 
"Un ‘diritto’ alla cura - prosegue Tonolo - che attualmente sembra trovare alcuni ostacoli, primo fra tutti il mancato rispetto della continuità terapeutica prevalentemente da parte delle Regioni. Come associazione pazienti chiediamo che la Conferenza Stato-Regioni prenda atto di questa situazione disperata dei pazienti e dei medici che hanno a disposizione mezzi e strumenti per curare al meglio i pazienti reumatici, ma che sono tuttavia limitati nell’adeguatezza della scelta terapeutica da imposizioni che ‘cadono dall’alto’. Affronteremo la questione alla presenza del viceministro Sileri con tutti i principali attori coinvolti cercando soluzioni condivise.”
 
“Oggi le opzioni per il trattamento delle malattie reumatiche, in particolare dell’artrite reumatoide fra le problematiche più diffuse - aggiunge Mauro Galeazzi, professore ordinario di reumatologia e direttore della unità operativa complessa di reumatologia all’Università di Siena, oltre che past president della Società Italiana di Reumatologia – si sono sensibilmente ampliate. La vera grande novità è rappresentata dal ritorno a farmaci di sintesi, inaspettato dopo farmaci nati da ingegneria genetica, proteine o anticorpi monoclonali, con proprietà molto innovative: sono farmaci efficaci almeno quanto i biologici convenzionali, si somministrano per via orale, hanno emivita velocissima e questo significa che alla comparsa di un evento vengono immediatamente metabolizzati dal circolo senza effetti collaterali".
 
"In buona sostanza - chiarisce Galeazzi - i farmaci di sintesi di ultima generazione rappresentano un ulteriore passo in avanti verso la stabile remissione della malattia, dimostrata anche radiologicamente dal blocco del danno articolare. Completano questo panorama terapeutico i biosimilari, copie di farmaci già esistenti che hanno il vantaggio di avere un minor costo, che ‘obbligatoriamente’ per le normative vigenti devono essere somministrati al paziente nonostante vi sia evidenza che circa il 16-20% a causa dello ‘switch’ (passaggio) dal farmaco brand al biosimilare, sviluppa effetti indesiderati. È questa la ragione ‘clinica’ per cui i reumatologi sono contrari alla sostituzione di un farmaco brand con un biosimilare, ovvero quando la scelta è dettata da motivi non medici, ma solo economici”.

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