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Lunedì 19 DICEMBRE 2011
Mandelli (Fofi): “Molto positive le parole di Balduzzi. Siamo pronti al confronto”

Il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi) Andrea Mandelli commenta, in questo breve colloquio, le dichiarazioni rilasciate dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, nell’ampia intervista pubblicata dal nostro giornale.

Presidente Mandelli come valuta le dichiarazioni del Ministro della Salute Balduzzi?
In modo molto positivo: escludere che le liberalizzazioni in tema di distribuzione del farmaco e più in generale l’assetto del servizio farmaceutico possano essere trattate in un procedimento tecnico-amministrativo come il Decreto Milleproroghe è segno che si tengono nella dovuta considerazione la strategicità del settore e la sua complessità. Mi auguro che ciò segni l’abbandono di una politica di misure tutto sommato estemporanee che nel dare una risposta a breve termine aprono difficoltà ancora maggiori in prospettiva.

Il Ministro ha anche parlato di concertazione.
Ed è un altro aspetto positivo: non perché si debba fare un piacere alle caste o alle corporazioni, ma perché è necessario procedere, nel settore del farmaco, come negli altri, puntando a innovazioni strutturali che assicurino un futuro al servizio farmaceutico, così da promuovere lo sviluppo, l’occupazione e il servizio ai cittadini. Non si tratta di dirigismo o di tutela di privilegi: se l’assistenza farmaceutica rientra nei livelli essenziali di assistenza vorremo pensare a una sua regolazione o crediamo ancora che gli spiriti animali del mercato possano bastare? Non mi sembra che la storia recente avvalori questa ipotesi.

La concertazione viene però additata come un modo di prendere tempo.
Non è il nostro caso. Ancora pochi giorni fa abbiamo ribadito la nostra proposta: potenziamento della capillarità del servizio farmaceutico attraverso l’aumento del numero delle farmacie, per esempio prevedendo l’abolizione della pianta organica con il mantenimento di un criterio di distanza minima. A nostro avviso questa è una risposta concreta a chi, in particolare i giovani, aspira ad avere una farmacia e aspira a esercitare la professione senza amputazioni. Molti sembrano dimenticare che abbiamo una legge sulla farmacia dei servizi che apre anche nel nostro Paese la possibilità di intervento del farmacista nel processo di cura, per esempio con le iniziative volte a migliorare l’aderenza alla terapia dei pazienti cronici. Non credo si possa sviluppare tutto questo affiancando alle farmacie i corner della GDO.
 

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