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Mercoledì 24 GIUGNO 2020
Ma Zangrillo, Remuzzi, Greco e altri ricercatori avanzano dubbi su capacità asintomatici di trasmettere l'infezione
La comunità scientifica italiana sembra ancora una volta divisa su come valutare l'attuale fase epidemica Covid, soprattutto in merito alla possibilità per paucisintmatici e asintomatici di trasmettere l'infezione e sulla speigazione da dare alla riduzione dei casi Covid con sintomatologia e la crescita di casi con bassa o molto bassa carica virale.
Sul tema, nei giorni scorsi, un gruppo di medici e ricercatori (tra questi Alberto Zangrillo, Giuseppe Remuzzi e Donato Greco) ha condiviso una sorta di "mini statement" che pubblichiamo di seguito:
“Evidenze cliniche non equivoche da tempo segnalano una marcata riduzione dei casi di Covid-19 con sintomatologia.
Il ricorso all’ospedalizzazione per sintomi ascrivibili all’infezione virale è un fenomeno ormai raro e relativo a pazienti asintomatici o paucisintomatici.
Le evidenze virologiche, in totale parallelismo, hanno mostrato un costante incremento di casi con bassa o molto bassa carica virale. Sono in corso studi utili a spiegarne la ragione.
Al momento la comunità scientifica internazionale si sta interrogando sulla reale capacità di questi soggetti paucisintomatici e asintomatici di trasmettere l’infezione”.
Matteo Bassetti
Arnaldo Caruso
Massimo Clementi
Luciano Gattinoni
Donato Greco
Luca Lorini
Giorgio Palù
Giuseppe Remuzzi
Roberto Rigoli
Alberto Zangrillo
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